50 Berkeley Square

Al 50 di Berkeley Square di Londra c’è una casa da brivido che ha lasciato il segno nella storia del paranormale. Le storie e gli orrori che si sono compiuti all’interno delle sue pareti, hanno fatto di questa casa una tra le più infestate del mondo.

La casa infestata al 50 di Berkeley Square fu costruita da Willian Kent in stile tardo-georgiano a partire dal 1740 nel quartiere residenziale di Mayfair. Nell’edificio di quattro piani, dove hanno perso la vita molte persone, oggi ha sede una libreria antiquaria, mentre un avviso della polizia vieta di salire all’ultimo piano per via dei rischi che i visitatori potrebbero correre.

Presenze inquietanti

Fin dalla sua costruzione, nel vicinato iniziarono a girare delle strane storie che riguardavano la casa al 50 di Berkeley Square. Si racconta della presenza di una donna di nome Adeline, che si sarebbe gettata dalla finestra dell’ultimo piano a causa della sofferenza per gli abusi che subiva in famiglia.

Dopo la sua morte, in molti hanno assistito all’apparizione del suo fantasma che si lancia dalla stessa finestra e svanisce prima di toccare il suolo. Sempre all’ultimo piano, nella mansarda, è ambientata la storia di un uomo di nome Dupré, il quale per molto tempo avrebbe tenuto il fratello segregato in casa.

Il poveretto riceveva il cibo e l’acqua attraverso un buco nella porta, ma lentamente impazzì e morì. Un altro fantasma di cui si parla è quello di una bambina che sarebbe stata uccisa nella mansarda.

Gli inquilini della casa infestata

Fino al 1827, anno della sua morte, nella casa al 50 di Berkeley Square visse il primo ministro inglese George Canning. Costui si accorse che nell’abitazione c’era qualcosa di strano, perché accadevano dei fatti inspiegabili, rumori e stranezze inquietanti.

Alla morte di Canning, la casa fu abitata da altri inquilini e si moltiplicarono le storie di chi si era recato all’ultimo piano nella soffitta ed era poi stato trovato dai famigliari terrorizzato e paralizzato dalla paura. Un esempio è quello di una cameriera, che improvvisamente impazzì, fu ricoverata in una clinica psichiatrica dove morì.

Nel 1840 Robert Warboys, che non credeva alla leggenda sulla casa infestata, si fece beffa dei racconti e decise per scommessa di trascorrere una notte al suo interno. Si sistemò in una stanza al secondo piano ma, dopo la mezzanotte, il proprietario fu richiamato dalle spaventose urla del giovane che trovò terrorizzato e rannicchiato in un angolo. Warboys non fu in grado di raccontare cosa avesse visto quella notte.

Dopo circa 30 anni, un altro scettico chiese di ripetere l’esperienza di Warboys. Il suo nome era George Lyttelton e anch’esso scappò a gambe levate dal Berkeley Square raccontando della presenza di una nebbiosa presenza che si muoveva nel buio dell’ultimo piano. Lyttlelton sparò un colpo di fucile verso l’apparizione e al mattino ritrovò la cartuccia vuota del proiettile.

Da una relazione legale, si apprende che un uomo morì letteralmente di paura. C’è poi il racconto di un uomo di nome Myers, che aveva affittato la dimora al 50 di Berkeley Square in vista del matrimonio con l’allora fidanzata. Dopo aver sistemato l’abitazione, la fidanzata lo lasciò pochi giorni prima delle nozze.

Myers si rifugiò da solo nella casa e conduceva una vita così ritirata che i vicini riuscivano a vederlo solo quando di notte si aggirava per la casa con la candela accesa. Dall’esterno il vicinato aveva l’impressione che la casa fosse disabitata, di giorno, mentre di notte dall’interno si udivano finestre che sbattevano, urla strazianti e rumore di mobili che venivano spostati.

Un’altra famiglia acquistò la casa nel 1879 e i nuovi abitanti erano un uomo e le sue due figlie. Una di esse iniziò a percepire un particolare odore di muffa, mentre la donna delle pulizie che stava preparando la camera degli ospiti per accogliere il fidanzato di una delle ragazze, improvvisamente fu colta da una crisi isterica.

La donna, che sembrava pronunciare parole senza senso fu ricoverata in una clinica e anch’essa morì in pochi giorni. Mentre il giovane fidanzato, Mr. Kentfield, che avrebbe dovuto soggiornare nella camera in soffitta, dopo solo mezz’ora si presentò terrorizzato e quasi morto dalla paura. Dalla sua camera si erano udite delle urla e un colpo di pistola.

Da allora, quella che fino a quel momento era una leggenda conosciuta solo nel quartiere si diffuse in tutto il Regno Unito, grazie anche all’uscita di un articolo di giornale sul Mayfair Magazine.

Passarono gli anni e la casa infestata era abbandonata da tempo quando nel 1943 due marinai, che non avevano i soldi per prenotare in un albergo, decisero di entrare furtivamente al 50 di Berkeley Square. Era la vigilia di Natale del 1887 e Robert Martin e Edward Blunder si apprestavano a riposare in una stanza dell’ultimo piano.

Ad un certo punto della notte, Blunder sentì il rumore di passi che si avvicinavano alla porta e, ad un tratto, il fantasma di Myers fece irruzione nella stanza terrorizzando l’uomo. Quando Martin si svegliò dalle urla dell’amico, lo vide legato da corde spettrali e fuggì fuori di sè.

Martin ritornò in quella casa solo all’arrivo della polizia, ma il suo amico Blunder era morto. La fine di Blunder è stata raccontata in modi diversi, per esempio impalato su una recinzione o ritrovato smembrato in cantina.

In seguito a questa drammatica morte, nessuno aveva più intenzione di avvicinarsi alla casa in Berkeley Square, fu così verso la fine del 1930 la stessa fu acquistata dai fratelli Maggs che la adibirono a libreria antiquaria. Per il momento la fama di casa infestata sembrò per qualche tempo dimenticata.

Anche se l’avviso della polizia: “meglio non disturbare l’inquilino del piano di sopra” suona come un’ammonizione che sarebbe preferibile rispettare. La casa al 50 di Berkeley Square emana una strana atmosfera, oppure è così carica di energia che può essere percepita da chi ha una particolare inclinazione.

Di fatti, l’attività paranormale è proseguita anche tra gli scaffali polverosi della libreria. Nel 2001, un libraio di Maggs Brothers era intento a lavorare nella stanza infestata, adibita alla contabilità, quando ad un certo punto vide una strana colonna nebbiosa muoversi velocemente per la stanza e svanire.

Un altro dipendente della società ha vissuto un’esperienza traumatica sulle scale, mentre saliva all’ultimo piano una strana forza invisibile gli ha letteralmente strappato gli occhiali dalle mani e li ha scaraventati per terra, lasciandolo ovviamente atterrito.

Nel 1907, Charles Harper scriveva nel suo Hauted Houses: “Sembra che un Qualcosa o Altro, davvero molto terribile, ossessioni o abbia infestato una stanza particolare. Questa…. senza nome…. o qualunque cosa sia, è stata sufficientemente orribile da aver causato la morte, in convulsioni, di almeno due persone avventate che hanno osato dormire in quella camera….”.