Sembrerebbero i numeri a parlare ma, in un’ipotetica classifica, la città di Biella si aggiudicherebbe una delle prime posizioni in fatto di suicidi. Cosa succede nella città che Carducci definì: “la città tra i monti ed il verdeggiare delle pianure?”.
Biella è stata addirittura scelta come sede dell’Osservatorio Nazionale sui Suicidi, fatto che ha destato, com’è prevedibile, un certo scalpore tra i biellesi e la loro Diocesi. Per quanto riguarda la Curia, sembra che i religiosi abbiano cercato conforto nella preghiera e pellegrinaggio nel vicino Santuario di Oropa, che nel 1600 liberò Biella dalla peste.
Ad alzare un bel polverone hanno contribuito anche le parole di un noto fumettista, Zerocalcare, che aveva definito Biella come una città “in cui si muore dentro“. Pronta la risposta del primo cittadino Corradino: “Sono da sempre un grande cultore del disegno – aveva detto -, so quanto sia importante come strumento di comunicazione per le denunce sociali, per questo invito Zerocalcare, non solo a venire a Biella ma a prendere la residenza e a farsi testimonial. C’è forse un buco in una certa generazione. Ma la città sta cambiando, non è vero che qui si muore dentro“.
Il sindaco di Biella, Claudio Corradino, ha anche commentato il tasso più alto di suicidi della sua città rispetto al totale del Piemonte dicendo che “Biella non è deprimente, sta cambiando molto” e aggiunge “Ci stiamo aprendo al mondo e siamo in crescita. Non meritiamo questo titolo“.
E sembra aver proprio ragione. L’antica Bugella, oggi capoluogo lambito dal torrente Cervo, sul limitare delle Prealpi Biellesi, ha una bella storia da raccontare che risale all’alto medioevo. Oggi, il testimone delle vicende storiche vissute dalla città, è il nucleo più alto, arroccato a circa 480 metri. Biella Piazzo offre una vista incantevole sul borgo sottostante e sulle valli. Nelle vicinanze, poi, oltre al già citato Santuario di Oropa, il Castello di Gaglianico, definito come il più bello del Piemonte è lì pronto per essere visitato.
Purtroppo Biella sta vivendo un momento un po’ buio e i dati sul tasso di suicidi non possono essere ignorati. Non è interessante fare qui un resoconto sui dati che, come sappiamo, sono solo numeri, comunque facilmente raggiungibili con una semplice ricerca. Ciò che conta in questi casi pensiamo sia uno stimolo positivo ad uscire dall’ombra.
L’ultima parola anche a Raffaele Abbattista, dell’Osservatorio: “vogliamo creare un luogo dove la consapevolezza generi sensibilità e attenzione e possa sviluppare strumenti utili, perché chi ha paura e soffre, spesso si vergogna a raccontarlo“.
Quindi, non lasciamoci scappare l’occasione di fare un bel tuffo tra le colline verdeggianti di questa bella provincia alla ricerca del mistero e dei suoi castelli.