Cosa si cela dietro la tragica morte di Brandon Bruce Lee sul set del film Il Corvo? Si è trattato di un funesto incidente? Dopo il responso dell’autopsia, che ha confermato il decesso a causa di un proiettile calibro 44, come mai la polizia si è ostinata a sostenere la teoria della morte accidentale?
n molti ricorderanno le immagini che ritraggono Bruce Lee con in braccio il primogenito sorridente, ma il destino di Brandon Bruce Lee, non è stato meno funesto di quello del padre. Li accumuna una morte improvvisa, poco chiara e in giovane età.
Già da piccolo, Brandon aveva dovuto fare i conti con la dolorosa perdita del padre e, crescendo, aveva sentito su di sé tutta la pressione della pesante eredità di essere il figlio di Bruce Lee. Situazione che lo infastidiva non poco, tanto da farlo rinunciare al ruolo di protagonista nel film in memoria del padre.
Più tardi, Il Corvo rappresentò per Brandon l’occasione per mettere in scena le sue capacità recitative senza il confronto sul piano delle abilità marziali con il celebre padre. Con soddisfazione, l’attore poteva dimostrare la sua diversità.
Il ciak maledetto
Era il 31 marzo 1993, quando negli studi di Los Angeles arrivò quel ciak maledetto, che dava il via alla scena in cui un colpo di pistola a salve, avrebbe dovuto colpire l’attore e simulare la morte del protagonista, Eric Draven.
La mano che impugnava quella pistola era quella dell’attore Micheal Massee, nei panni di Funboy. Di fatto, come riportato dal regista Alex Proyas, Brandon Lee cadde a terra con un lamento e, sebbene la quantità di sangue sembrasse eccessiva, l’uomo pensò che la scena fosse riuscita perfettamente.
Di fatto, nessuno si era accorto della tragedia fino a che allo “stop” del regista tutti si prepararono per ripetere la scena, tranne Brandon Lee che rimase sul pavimento inerme. Passarono diversi minuti prima che qualcuno si rendesse conto di ciò che era successo, sebbene gli altri attori ammisero che Brandon non era tipo da fare scherzi.
È lo stesso Proyas a riferire: “Visto che non si muoveva, mi avvicinai a lui, notai che la macchia di sangue continuava ad allargarsi. Mi chinai, toccai con il dito quel liquido. Era tiepido e denso, come sangue… sangue vero… sul set cadde un silenzio di morte. La prima persona a capire fu Eliza Hutton, fidanzata di Brandon Lee, che faceva parte del cast come assistente alla produzione. Lanciò un urlo e si precipitò verso Brandon, mentre io mi rendevo conto che respirava debolmente e che le sue condizioni dovevano essere gravi”.
In stato di shock, l’attore Massee che aveva premuto il grilletto si dichiarò immediatamente estraneo e ignaro di poter innescare una simile tragedia sul set.
La morte
Quando Brandon arrivò al New Hanover Regional Medical Center di Wilmington in Carolina del Nord, nel suo corpo fu trovato il corpo metallico (ogiva) del proiettile e, nonostante i tentativi di rianimazione, l’attore morì di lì a breve.
Il film, a seguito della morte di Brandon Lee, fu terminato con la tecnica digitale e l’utilizzo di un sosia. La drammaticità degli eventi fece sì che la pellicola venne inserita nella lista dei film maledetti.
Se di errore fatale si è trattato, chi ha commesso questa terribile negligenza? Questa è probabilmente la domanda che si sono posti tutti, in primis i componenti del cast cinematografico, che rimasero sbigottiti e increduli dal decorso degli eventi.
Le indagini
Non appena successa la tragedia, immancabilmente tutti fecero le proprie supposizioni. Secondo i produttori cinematografici, la morte dell’attore fu causata da una serie di eventi sfortunati e negligenze da parte del personale. Si scoprì che durante le scene in cui la pistola compare in primo piano, il set ha la necessità di mostrare dei proiettili all’interno del caricatore.
Questi proiettili si chiamano inerti, in quanto vengono privati dell’innesco e della polvere da sparo. In questo caso, invece, al posto di acquistarli già pronti, vennero preparati al momento svuotando manualmente proiettili veri. Uno dei proiettili, però, non venne privato dell’ogiva la quale andò a inceppare il revolver. Durante lo sparo fatale a Brandon Lee, sebbene l’arma fosse caricata a salve, un frammento dell’ogiva venne sparata nell’addome dell’attore.
L’inchiesta
La tragedia della morte di Brandon Lee fu un duro colpo per la famiglia. La madre, così come la sorella e la fidanzata Elizah erano intenzionate ad aprire un’inchiesta sull’incidente, ma dopo breve la denuncia venne ritirata. I pettegolezzi parlano di un risarcimento milionario in cambio dell’accordo extragiudiziale.
L’atteggiamento degli eredi venne bruscamente criticato da parte del coroner, ormai impegnato a fondo nell’inchiesta, che stava per portare sul banco degli imputati almeno sette persone con l’accusa di omicidio colposo.
La vita e la carriera di Brandon Lee
Nato a Oackland (California) il 1° febbraio 1965 da Linda Emery e Bruce Lee, Brandon Lee visse a Los Angeles fino al 1971, anno in cui la famiglia Lee si trasferì a Hong Kong per via degli impegni lavorativi del padre.
A soli otto anni, il piccolo Brandon subì la perdita del padre e, subito dopo, la famiglia fece ritorno negli Stati Uniti, prima a Seattle ed infine a Los Angeles. Terminati gli studi, Brandon si interessò alla recitazione, passando dall’Emerson College di Boston fino all’American New Theater di New York.
L’attore, oltre alla passione per il cinema, praticava le arti marziali. Oltre alle tecniche apprese da Bruce Lee stesso, Brandon continuò a prendere lezione da uno dei suoi allievi più bravi, Dan Inosanto, con il quale approfondì lo stile Jeet Kune Do di suo padre.
A partire dal 1985 Brandon esordì in alcune pellicole cinematografiche, come The Crime Killer e, l’anno successivo, fu scelto per la parte nel film Tv Kung Fu: The Movie, nel quale interpretava il personaggio di Chung Wang. Seguirono altre numerose parti, fino al fatidico The Crow.
Il film riscosse un grandissimo successo e un incasso eccezionale (circa 170 milioni di dollari). La trama del film si allinea, per certi versi, alla vita stessa di Brandon. Come il suo personaggio Eric Draven, che doveva sposarsi con l’amata Shelly, anche Brandon era prossimo alle nozze con la fidanzata Eliza Hutton. Il matrimonio, che era previsto al termine delle riprese del film, si sarebbe svolto in Messico il 17 aprile.Alla fine della pellicola una bella dedica ai due fidanzati: for Brandon and Eliza.
Ai funerali parteciparono, oltre alla numerosa folla di fan, anche molti personaggi illustri legati alla famiglia Lee, tra cui Steven Seagal, David Carradine, Chuck Norris, James Coburn, Dan Inosanto e molti altri.
La tomba di Brandon Lee giace al Lakeview Cemetery, vicina a quella del padre. Vogliamo ricordare Brandon Lee con una citazione de Il Corvo: