Il Castello di Campo Ligure ci osserva imponente dall’alto della sommità che troneggia sul borgo sottostante e sulle pendici della Valle Stura. Nonostante l’autostrada passi a poche centinaia di metri da qui, nel borgo si respira una quiete insolita che richiama l’atmosfera dell’epoca.
Ci immaginiamo nel 1600, esattamente il 22 luglio, quando dalla torre originaria del Castello di Campo Ligure una sentinella vide alzarsi la polvere dei carri delle truppe assoldate dalla Repubblica di Genova su richiesta degli Spinola, un esercito mercenario che avanzava inesorabile nonostante il fango e la pioggia. Fu una lunga resistenza che durò ben quattro giorni, al termine della quale il Borgo cedette e venne invaso, saccheggiato ed infine incendiato.
Essendo al centro di un’importante via di comunicazione con il mare, Campo Ligure fu minacciato da numerosi eserciti e combattè molte battaglie per mantenere il suo prestigio. Secondo un racconto popolare, persino la Madonna (11 settembre 1595) invocò la pace apparendo in cima al Monte Bonicca.
Oggi, dopo i ripetuti restauri, il Castello è ritornato ad assumere il suo antico splendore, la bandiera che sventola fiera sul pennone della torre merlata esprime tutto l’orgoglio di un Borgo solido e tenace, riconosciuto come uno dei borghi più belli d’Italia.
Per arrivare al castello passiamo sopra al ponte e percorriamo la mulattiera in salita, ricoperta di erba fradicia e delimitata da una staccionata di legno. La giornata è nuvolosa e tira un forte vento, ma procediamo comunque: niente potrebbe fermarci dal salire al castello.
Durante il percorso incontriamo delle opere artistiche in legno, sono dislocate lungo la salita. Questa, in particolare, porta l’etichetta che la contrassegna come “La spada nella roccia“.
Finalmente raggiungiamo la Nevaia, elemento che recentemente è entrato nel percorso di visita guidata al castello. La struttura serviva per conservare le provviste, immerse direttamente nel ghiaccio o in una camera dedicata alla funzione di congelatore.
Da qui usciamo nel prato che circonda il castello e lo osserviamo dal basso in tutta la sua maestosità. La torre centrale originaria, databile intorno al VIII secolo, è il primo nucleo del fortilizio. Successivamente saranno aggiunti altri elementi come la cinta muraria con i merli squadrati e le altre due torri, delle quali oggi restano purtroppo solo dei ruderi.
Da quassù si domina tutto il borgo sottostante, con i suoi stretti vicoli dove un tempo fiorivano i laboratori della filigrana. La produzione artigianale di questi preziosi intrecci ha fatto conoscere Campo Ligure a livello mondiale. Oggi le botteghe artigiane sono relativamente poche, ma nel medioevo il borgo basava la sua economia su questa attività.
Campo Ligure è stato un feudo del Sacro Romano Impero, tormentato dalla Repubblica di Genova che ne contrastava l’indipendenza e passato di proprietà dei Marchesi del Bosco fino agli Spinola sul finire del 1200, passando per i conflitti con il Masone.
Dopo le contese, nel XVIII secolo, il Castello di Campo Ligure è stato usato per un periodo come cava di pietra ed infile lasciato al suo destino con il crollo di uno dei torrioni che non fu mai ripristinato.
All’interno del maniero dal corpo esagonale, la struttura è organizzata in un primo piano, dove è ancora presente un forno e uno scaldavivande. Questo era il piano destinato alla servitù, dove veniva organizzata la vita quotidiana dei signori. Al piano superiore c’erano gli alloggi dei soldati ed infine, all’ultimo piano, risiedevano i nobili.
Il ponte levatoio isolava il castello dal resto dell’abitato in caso di assalti nemici e una serie di camminamenti facevano da passaggio all’esterno, alla luce del sole ma probabilmente anche segretamente sotto terra.
La cima della torre (circa 23 metri) è raggiungibile attraverso una scala strettina. Da qui si può ammirare tutto il panorama sulla Valle Stura, i corsi d’acqua e i tetti del paese sottostante. Subito adiacente alla torre è presente una piccola cella con le pareti incise di messaggi sconosciuti, dove si racconta che venissero rinchiusi i prigionieri.
Chissà quante anime perdute avranno ospitato le mura del castello, a questo proposito ci chiediamo se anche qui, come per la maggior parte dei castelli, esista una leggenda che ci faccia rabbrividire. Ebbene sì, anche al Castello di Campo Ligure si racconta la leggenda di un fantasma. Si tratta della giovane figlia di un antico Signore del castello, che ha avuto un destino triste e, non trovando pace, si aggira nei dintorni.
Finita la nostra visita al castello siamo pronti per un bel pranzo, l’ora è quella giusta. Eccoci riprendere la via di casa, ma prima di riprendere l’autostrada vediamo un ristorante, è l’Albergo Ristorante Turchino, dove troviamo riparo dal gran vento ma soprattutto buoni primi piatti a base di tartufo e di funghi.
Autostrada A26 uscita Masone, proseguire seguendo indicazioni per Campo Ligure.
Il Castello di Campo Ligure è visitabile in alcuni periodi dell’anno. Date e orari sono consultabili direttamente sui siti dedicati.
Albergo Ristorante Turchino, Via Isola Giugno 109 Campo Ligure (GE) – Buona cucina casereccia con piatti di stagione, funghi e tartufo. Buona accoglienza e attenzione al cliente, prezzo ottimo e porzioni abbondanti.