Siamo al Castello Monte Ursino di Noli e ci immaginiamo come doveva apparire il golfo nell’antichità, con i suoi due promontori che la raccolgono sulle rive del mare e, alle spalle, l’altopiano delle Manie.
Ciò che ha attirato la nostra curiosità in questo luogo è il ricorrere del numero 72. Anticamente, infatti, il borgo presentava 72 torri, un numero che stranamente ricorre spesso. Ne sono una prova le torri di San Gimignano (SI), le torri di Caulonia (RC) e le torri di Priverno (LT).
Delle antiche 72 torri, solo quattro hanno resistito al passare dei secoli mentre le altre sono crollate o integrate negli attuali edifici. La nostra escursione inizia proprio dal Borgo, dall’antica Neapolis (città nuova) e dalle sue origini.
La storia di Noli è stata quasi riscritta a partire dal 2005, quando una serie di scoperte sensazionali hanno spostato la sua presunta fondazione dal VI-VII secolo d.C. indietro fino ai tempi della Roma repubblicana.
La prima scoperta è stata la baia di Capo Noli con il suo approdo marittimo e prove che testimoniamo l’attività mercantile del borgo nel mar mediterraneo durante l’Alto-Medioevo.
Successivamente il ritrovamento di una necropoli, con tombe a incinerazione, vasi contenenti ceneri, ha sfatato le sue presunte origine bizantine per avvalorare la presenza di Noli già dal II secolo a.C. come punto di riferimento per gli approvvigionamenti di merci e alimenti provenienti da Francia, Spagna e Africa.
Dopo un giro per le vie del borgo, ci dirigiamo verso la Chiesa di San Paragorio, con la sua meravigliosa struttura in pietra, che sorge su un’antica area cimiteriale oggetto di scavi archeologici fin dal 1972 ad opera di Nino Lamboglia.
Gli scavi hanno portato alla luce un battistero paleocristiano degli inizi del V secolo e la necropoli, mentre recentemente la Soprintendenza Archeologica della Liguria ha verificato la presenza di un antico insediamento abitativo.
Nel ‘900 il Borgo di Noli viene praticamente distrutto da un incendio e, nel tentativo di difendersi dalle incursioni dei pirati saraceni, lo stesso viene ricostruito più a monte. La costruzione del Castello di Monte Ursino è documentata fin dal X secolo.
Inizialmente la fortificazione prevedeva una sola torre d’avvistamento, ma successivamente la cinta muraria si è sempre più ingrandita fino a inglobare anche la parte del borgo costruita a valle.
Lo stato conservativo attuale di ciò che resta del Castello di Monte Ursino è buona. Negli anni passati, invece, si affiancavano delle aree diroccate e in precario stato di conservazione, ad altre perfettamente conservate. Ciò che risalta al primo sguardo è la torre, perfettamente restaurata all’esterno ma impraticabile all’interno.
Il suo ingresso è impedito da una pesante grata chiusa da un catenaccio con lucchetto, dalla quale si scorge l’originaria scala in legno che sale verso la sommità. La torre era adibita alla raccolta dell’acqua.
Fino a qualche anno fa, i camminamenti erano irregolari, la zona all’interno delle mura era in stato di abbandono, con i muretti a secco a tratti diroccati tra l’erba alta. Dopo l’opera di recupero conservativo, oggi i resti del Castello di Monte Ursino sono visitabili in piena sicurezza.
La nostra visita al Castello di Monte Ursino termina qui, è ora di scendere di nuovo nel Borgo. Ci troviamo di fronte all’antica Porta Papone, collegata all’omonima Torre del XIII secolo, caratterizzata dallo stile gotico.
Questa torre è una delle sei che sono sopravvissute e delle 72 che originariamente racchiudevano il Borgo. Mentre ci allontaniamo, diamo un’ultima occhiata al Castello e alla sua cinta muraria che scende giù dalla collina.
Mangiare a Noli
Tra i ristoranti di Noli, da provare assolutamente il Vescovado, con le sue stanze eleganti vista mare, dove si gustano delle vere e proprie prelibatezze delle pietanze liguri d’autore. Dalla terrazza si gode di una vista mozzafiato su tutto il golfo.
Escursioni nelle vicinanze
Se vi trovate a Noli per la visita al Castello Ursino, ci sono delle tappe che non potete assolutamente perdere. Una di queste è Finale Ligure, con visita a Finalborgo e alle sue architetture religiose.
Salendo si possono raggiungere il Forte San Giovanni e Castel Govone. Inoltre, di sicuro interesse c’è la Basilica di San Biagio e la Torre Saracena.
Finale Ligure è anche archeologia, infatti oltre al Museo Archeologico c’è la Caverna delle Arene Candide, un sito archeologico in grotta. Al suo interno sono stati rinvenuti reperti e testimonianze a partire dal Paleolitico superiore.
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