Un altro antico insediamento etrusco non distante dalle rive del Lago di Bolsena è la Città di Volsinii. Nonostante le notizie sull’impianto urbanistico della città siano piuttosto scarse, anticamente la città era presumibilmente protetta da solide mura.
Tracce delle antiche mura furono infatti rinvenute durante gli anni ’60 con gli scavi condotti da Mario Bizzarri. All’interno delle mura difensive sorgevano edifici sacri, tra i quali il Tempio del Belvedere e i sacelli individuati al di sotto del Duomo e del Palazzo del Capitano del Popolo.
Tutto il sottosuolo della città di Volsinii è caratterizzato dalla presenza di cunicoli collegati ai pozzi per il convoglio dell’acqua. Per quanto riguarda l’occupazione etrusca dell’insediamento, dalla documentazione funeraria rinvenuta nella necropoli di Crocefisso del Tufo è possibile individuare la presenza di una comunità etrusca di Orvieto verso la fine del VI secolo a.C.
La città di Volsinii era una realtà efficiente gestita da operosi commercianti, testimoniato anche da pregiate produzioni ceramiche artigianali nella seconda metà del VI secolo. Dopo una serie di contrasti interni, nel 264 a.C. ci fu la caduta e il trasferimento degli abitanti della città antica di Volsinii nella Volsinii Novi.
La popolazione superstite si insediò sulla sponda orientale del Lago di Bolsena, che oggi corrisponde a Bolsena.
Visitare l’area archeologica della città di Volsinii
Gli scavi, che furono condotti dalla Scuola Francese di Roma durante la seconda metà del secolo scorso, portarono alla luce diversi resti monumentali quali il Foro, la Basilica, edifici pubblici e i resti delle domus delle Pitture e del Ninfeo.
Il Foro è delimitato a sud dalla basilica che si affaccia sul lago, divenuta chiesa cristiana nel IV secolo d.C. e sugli altri lati dal sistema viario. Dalla struttura del Foro, che risale all’età flavia, attraverso un passaggio si accede alle terrazze inferiori e proseguendo alle due domus private.
La Domus delle Pitture risale al II secolo a.C. e si articola intorno ad un atrium centrale. Al di sotto della struttura è presente una sala sotterranea, attualmente visitabile su richiesta. La Domus di Ninfeo risale allo stesso periodo storico e si sviluppa in un grande atrio contenente la cisterna per la raccolta dell’acqua piovana.
Passeggiare così vicino a questi antiche pietre è un’esperienza indimenticabile. A tratti sono visibili gli affreschi che adornavano le pareti e tracce di mosaico e pavimentazioni. Si ha come l’impressione che questa terra sia tutta una scoperta e chissà quanti resti e reperti sono ancora lì, sotto ai nostri piedi, in attesa di rivedere la luce del sole.