Chi era il temutissimo Dragut? Turghud Alì, o Dragut (1485 – 1565) è stato un corsaro ottomano e un comandante navale, successore di Khayr al-Din Barbarossa, Signore di Tripoli e di al-Mahdiyya, nonché Viceré di Algeri.
Dragut deve la sua fama alle vicende che lo videro protagonista assoluto in fatto di crudeltà e spietatezza. Una fama così vasta da farsi chiamare addirittura La Spada vendicatrice dell’Islam. Le sue gesta sono state romanzate e hanno ispirato numerose pellicole cinematografiche e credenze popolari.
Dragut sul campo
Dragut prese parte, insieme a Barbarossa, alla battaglia navale di Prevesa nel 1538, fatto che indusse Carlo V a far scattare l’ordine di cattura. I Doria non rimasero indifferenti di fronte all’opportunità di mettere fuori gioco il pirata che aveva scombussolato così ferocemente le coste del levante ligure. La cattura di Dragut, mentre quest’ultimo era di ritorno dall’isola di Capraia, fu una gran vittoria per i genovesi, che consegnarono il prigioniero nelle mani di Andrea Doria.
Il pirata fu incatenato come galeotto ai remi della sua nave per quattro giorni, successivamente fu venduto come schiavo e liberato pochi anni dopo. Si dice che Dragut riconquistò la libertà grazie al pagamento di un riscatto da parte di Khayr al-Din Barbarossa,
La tregua durò poco e nel 1544, approfittando del ritiro di Khayr al-Din Barbarossa, Dragut prese il comando della flotta ottomana e riprendere il mare per nuove scorribande. Approdò di nuovo in Liguria, questa volta a Laigueglia, dove rapì molti abitanti, che in seguito furono liberati dal Capitano Berno che riuscì a impadronirsi dell’imbarcazione.
Il terrore imposto da Dragut sulle coste liguri però non era ancora finito e, nel 1549, si lanciò in un feroce assedio di Rapallo che durò tre giorni, durante i quali il pirata sparse il terrore tra la popolazione e depredò le abitazioni e le chiese di tutti gli oggetti preziosi che riuscì a trovare. L’incursione di Dragut a Rapallo si concluse con il rapimento di oltre cento fanciulle rapallesi.
Negli anni successivi Dragut non smise di seminare terrore. Guidò i suoi assalti all’isola d’Elba e a Terranova, l’odierna Olbia, per non parlare delle sue incursioni sulle isole maltesi, a Tripoli e in Libia. Nel 1554 ritornò in Italia, dove assaltò la città di Vieste spargendo incendi e devastazioni, decapitazioni e rapimenti di giovani e donne destinati al mercato degli schiavi.
Risalendo la costa tirrenica, le mire del pirata Dragut si posarono anche sulla cittadina di Paola e di Scalea, che si ritrovarono saccheggiate e depredate di molti beni preziosi e religiosi. Le memorabili e feroci imprese del pirata coinvolsero anche la costa adriatica, fino ad Ancora.
Nel 1565, finalmente il terribile pirata fu fermato. Durante il tentativo di mettere in scacco il forte di Sant’Elmo a Malta, il pirata rimase ferito alla fronte e morì. Il suo corpo fu portato a Tripoli e sepolto nella moschea Saray Dragut, dove ancora oggi è visibile la sua tomba.