El Dorado, una terra leggendaria immaginata, sognata e cercata da migliaia di esploratori, un luogo mitico e antichissimo ricoperto di oro e pietre preziose, dove i popoli vivevano in armonia assaporando i piaceri della vita.
Il mito di El Dorado ha incantato un po’ tutti, non ultimi i conquistadores, per i quali le immense ricchezze descritte dai primi visitatori divennero un obiettivo irrinunciabile, una terra da trovare a tutti i costi.
Un luogo così straordinario da attirare orde infinite di esploratori, sia dall’Europa che dal resto del mondo. Le numerose spedizioni hanno mappato praticamente ogni angolo del Sud America senza trovare la benché minima traccia di questo mondo perduto.
Ma El Dorado non è stato solo il mito di un paradiso terrestre. Nel corso della storia la leggenda si è tinta di mille colori, dando a El Dorado le sembianze di un uomo (El Hombre Dorado), di un regno o di un impero. In ogni caso un luogo quasi sacro, dove i bisogni materiali sono annullati per vivere in pace con la natura circostante.
La terra leggendaria di El Dorado
Quale fu l’origine del mito di Ed Dorado? Si pensa che la scoperta delle Americhe da parte degli esploratori europei abbia contribuito notevolmente a rinforzare la convinzione dell’esistenza di un luogo leggendario e sconosciuto.
Terre vergini, colme di ricchezze. Dei veri tesori e risorse naturali tutte da sfruttare. Furono questi probabilmente i racconti dei primi conquistadores spagnoli tornati in patria. Una prosperità così ingente da spingere i più abbienti ad investire nella ricerca. Da quel momento le spedizioni si susseguirono durante tutto il 1500.
Le spedizioni dei conquistadores
Durante la ricerca del regno magico di Ed Dorado, molte spedizioni partirono alla volta delle Americhe. Una di queste vide al comando Sebastiano Caboto nel 1525, il quale si spinse fino al Rio della Plata. Nel 1531 un’altra spedizione, questa volta capitanata da Diego de Ordaz, risalì il Rio Orinoco in cerca di una leggendaria città d’oro ma senza trovarla.
Nel 1530 Nikolaus Federmann partí per una nuova spedizione e, in seguito, riportò i ricordi della sua avventura personale in un saggio dal titolo lndianische Historia, nel quale l’autore narrava le avventure e gli incontri nell’entroterra inesplorato del Nuovo Mondo.
Una delle spedizioni più ingenti fu organizzata nel 1535. Era composta da 500 uomini che percorsero ben 1500 miglia raggiungendo il Rio Guaviare. Fu probabilmente l’impresa che più si avvicinò al luogo dove ebbe origine la leggenda dell’Eldorado, ma quando gli uomini furono nei pressi dell’altopiano di Jerira dovettero desistere perché non riuscirono a trovare un punto di accesso.
Il viaggio si concluse nel maggio 1538 con la perdita di oltre la metà dei partecipanti. I tentativi successivi non furono più fortunati e le spedizioni in cerca della mitica Ed Dorado proseguirono senza sosta e senza successo per centinaia di anni.
Origini del mito di El Dorado
Cosa c’è alla base della nascita della leggenda di questa terra meravigliosa? Alcune fonti ritengono che all’origine di tutto ci sia stata un’antica civiltà, quella dei Chibcha. Con l’arrivo dei primi esploratori, questa gente fu depredata delle sue ricchezze e si estinse in breve tempo anche a causa delle malattie introdotte nel Nuovo Mondo.
Altre fonti, invece, fanno riferimento al termine “El Hombre Dorado” per associare la leggenda ad un popolo indigeno colombiano, i Muisca, il cui capo tribù compiva un rito di iniziazione coprendosi il corpo di polvere d’oro e gioielli, prima di immergersi nella laguna di Guatavita.
Guatavita attirò molte spedizioni, alcune cercarono di dragare il lago, mentre nel 1580 Antonio de Sepulveda propose un progetto grandioso: prosciugare il lago per recuperare tutti i preziosi presenti sul fondo. Purtroppo, dopo molti incidenti il piano fu abbandonato.
A quel punto le ricerche si estesero anche nel fitto groviglio della giungla, ma furono in molti a non fare più ritorno dalla foresta.
Scoperte moderne
Nel 2010 gli esploratori fecero una scoperta sensazionale nella parte occidentale del Brasile, vicino alla linea di confine con la Bolivia. Si scoprirono alcune antiche costruzioni e, ben presto, fu portata alla luce un’intera area urbana composta da circa 200 strutture circolari, disposte su un’area di circa 250 chilometri di lunghezza.
Chi ha costruito queste antiche dimore, forse le civiltà precolombiane? Alcune delle strutture sono state datate intorno al 200 d.C., mentre altre risalgono al 1200. Gli esperti sospettano che gli edifici riaffiorati siano solo una piccola parte di quella che potrebbe essere stata un’area urbana avveniristica.
Nel 2013 un altro esploratore, Riccardo Magnani, fece una scoperta clamorosa. Nella foresta amazzonica peruviana individuò un antico luogo dedicato al culto del Sole.
Se le teorie degli scienziati fossero esatte, vorrebbe dire che le immense distese dell’Amazzonia non sarebbero state abitate solo da tribù primitive ma da civiltà evolute e a conoscenza delle tecniche costruttive moderne. Probabilmente i primi esploratori avevano davvero visto tutta la magnificenza di queste città splendenti.