L’Emily’s Bridge, conosciuto come il ponte infestato del Vermont, si trova in una piccola cittadina chiamata Stowe. È qui che è nata la leggenda di Emily, una donna morta per amore e rimasta a presenziare il ponte come un’antica custode.
Chiunque arrivi nei paragi con l’intenzione di attraversare il ponte coperto viene avvisato della sua pericolosità, soprattutto dopo il tramonto. Secondo la leggenda, il fantasma di Emily apparirebbe all’interno del ponte e si divertirebbe a scuotere le macchine di passaggio e schiaffeggiare il viso dei loro occupanti.
La leggenda dell’Emily Bridge
La leggenda dell’EmilyBridge parla di una ragazza vissuta a Stowe agli inizi del 900 e morta per amore. Queste sono le informazioni che si riscontrano un po’ in tutte le versioni della leggenda, sebbene poi ognuna vede, di volta in volta, la storia andare diversamente.
Ripercorriamo una delle versioni di questa triste storia, che vede Emily innamorata di un giovane della cittadina del Vermont. I due erano molto innamorati, ma ostacolati dalla famiglia di lei, che sperava per la figlia un giovane di alto rango. Per coronare il loro sogno d’amore, Emily e il fidanzato decisero di fuggire insime.
Come d’accordo Emily quella notte si diresse all’Emily’s Bridge ed attese invano l’arrivo del suo innamorato che non arrivò mai. Delusa e amareggiata da quello che pensò un abbandono, la giovane si impiccò sulle travi del ponte. Non ci sono però documenti ufficiali che testimonino questo avvenimento.
I primi avvenimenti
Molti anni dopo la drammica morte della giovane sull’Emily’s Bridge, una ragazza di nome Susan ebbe la prova dell’esistenza di strani fenomeni paranormali. Era circa il 1960 quando Susan riferì di una forza misteriosa che le aveva tirato i capelli mentre attraversava il ponte.
Allo stesso tempo, Susan percepì un forte senso di oppressione e di tristezza che svanì immediatamente all’uscita dal ponte. Da quel momento in poi, si moltiplicarono i racconti di persone che avevano sperimentato le stesse sensazioni e si incominciò a parlare di un ponte “infestato”.
Alla fine degli anni ’70 uscì un articolo di giornale che riaccendeva i riflettori sul ponte di Emily, così come era stato definitivamente soprannominato. Nell’articolo si raccontava del ritorno di Susan e un suo amico al ponte e delle risposte che essi avrebbero ottenuto attraverso la tavola Ouija. L’entità che si era presentata diceva di chiamarsi “Emily”.
Nei mesi e negli anni a seguire molte persone dichiararono di aver vissuto esperienze simili e di essere stati schiaffeggiati o graffiati da mani invisibili. Qualcuno ha riferito di strani rumori, come il suono di zoccoli, passi e infine un urlo. Molti, anzi moltissimi, hanno avvistato il fantasma di Emily vestita con un lungo abito bianco.
Oggi l’Emily Bridge appare rassicurante e tranquillo durante il giorno, al calar della sera però è tutta un’altra cosa. Col il buio si avvistano strane luci e spesso chi scatta fotografie rimane sorpreso dai bagliori e striature che a occhio nudo non erano state notate.
Le ricerche paranormali sull’Emily’s Bridge
Il ponte di Emily ha catturato l’interesse di molti appassionati di fenomeni paranormali, in particolare la Paranormal Research America di Kevin Kierstead. Lo studio si è sviluppato attraverso registrazioni, video e scatti fotografici che, in prima analisi, avrebbero dato risultato positivo circa la presenza di un’entità.