Esperienze extracorporee indotte dal silenzio estremo
Nei luoghi di quiete assoluta è possibile avere esperienze extracorporee e sentirsi “uscire dal proprio corpo”. Si tratta di un’illusione, di un sogno…o di un passaggio verso un’altra dimensione della coscienza? Quando la mente viene privata di ogni stimolo, genera dei fenomeni interiori intensi, come la sensazione di presenze o una percezione alterata del tempo, ma le esperienze extracorporee sono eventi ancora più suggestivi e difficili da spiegare.
Esperienze extracorporee indotte dal silenzio
Cosa accade alla coscienza quando viene isolata da stimoli esterni? Lo sa bene chi ha trascorso del tempo in ambienti estremamente silenziosi, come eremi e monasteri. Alcuni riferiscono di provare la sensazione di uscire dal proprio corpo. Il silenzio assoluto gioca un ruolo fondamentale in questo processo, perché attiva i sensi e le percezioni più profonde. Le esperienze extracorporee sono tutt’altro che rare: le OBE (Out of Body Experiences) sono percezioni in cui la persona si sente separata dal proprio corpo fisico, con la sensazione di fluttuare e osservarsi dall’alto.
Di solito queste esperienze vengono vissute a seguito di eventi stressanti, traumi e stati meditativi profondi. Negli ultimi anni, però, si parla anche di esperienze extracorporee spontanee in ambienti di silenzio estremo.
Testimonianze scientifiche di esperienze extracorporee
Cosa dice la scienza al riguardo? Nel 2011 è stato condotto uno studio presso l’Università del Minnesota, che ha sottoposto un gruppo di volontari all’esperimento di restare chiusi in una stanza completamente isolata nel silenzio. Dopo una ventina di minuti, i partecipanti hanno riferito esperienze simili:
- Mi sono sentito “staccato” dal mio corpo
- Ho sentito come se una parte di me fosse altrove
- Avevo la sensazione di osservare me stesso da “fuori”
Lo studio ha quindi dimostrato che il silenzio profondo è in grado di far perdere ogni riferimento esterno, aprendo la porta all’interiorità estrema, come accade all’Eremo di Camaldoli, per fare un esempio.
Esperienze extra corporee: l’ultima parola alla scienza
Secondo alcuni neuroscienziati il cervello, in assenza di stimoli sensoriali, può riempire questo vuoto con sensazioni auto generate simili a sogni lucidi. La disconnessione sensoriale altera l’orientamento corporeo facendo emergere un vissuto “al di fuori di sé”. Altri studiosi, invece, ipotizzano che durante questo tipo di esperienza la coscienza si espanda oltre i limiti del corpo, entrando in uno spazio interposto tra mente, percezione e trascendenza.
Conclusione
Le esperienze extra corporee sono illusioni neurologiche, suggestioni che derivano dall’ambiente o, forse, un meccanismo che permette alla mente di “staccarsi” dal corpo in situazioni di quiete assoluta? Ci sono, infine, tradizioni spirituali (orientali e sciamaniche), dove queste esperienze vengono considerate esplorazioni della coscienza. In quest’ultimo caso, quindi, il silenzio è una soglia sacra.