Nel comune di Darola, poco distante dal Principato di Lucedio, c’è un luogo misterioso dove la paura scorre tra le lapidi dimenticate di un cimitero abbandonato e sconsacrato, dove le leggende parlano di riti satanici.

Immaginate una campagna desolata in una serata autunnale, nebbia e foschia impediscono di vedere oltre le luci che illuminano le strade e, in lontanza, tutta la suggestione dei racconti popolari prendono la scena tra le lapidi dimenticate, dove la vegetazione negli anni ha gradualmente preso il sopravvento.

Le strutture cimiteriali sono in pessime condizioni e trasmettono una sensazione di tristezza, la maggior parte delle tombe sono state profanate, si individuano solo poche lapidi risparmiate dai ladri di suppellettili e dal degrado. Sul muro esterno della chiesetta, presente all’interno del cimitero, c’è una targa in memoria della tomba di due bambine gemelle morte nel 1868 a soli 15 anni per cause sconosciute.

Riguardo al cimitero di Darola sono sorte molte leggende, alcune riferiscono la pratica di riti satanici intorno alla fine del 1600. A praticare questi riti erano sia novizie, alle quali si aggiunsero alcuni monaci dell’Abbazia di Lucedio, chiesa che sorge non lontano dal cimitero.

Cause dell’abbandono del cimitero

Per quale motivo il cimitero di Darola fu abbandonato? Sembra che nel secondo dopoguerra queste terre subirono un lento spopolamento, probabilmente perché la popolazione iniziò a spostarsi più vicino alle città. Di conseguenza, molte bare furono trasferite e il camposanto venne lasciato al suo destino.

Nei pressi del cimitero

Poco distante dal cimitero di Darola, troviamo l’Abbazia di Lucedio e la chiesa della Madonna delle Vigne, dove è presente un organo a canne e uno spartito chiamato “spartito del diavolo“.

Lo spartito del diavolo avrebbe il potere, se suonato nel verso giusto, quello di allontanare il demonio, mentre se suonato al contrario quello di evocarlo.