Il fantasma di Bianca Maria Aloisa Malaspina è il protagonista al castello di Fosdinovo. Ci troviamo in Lunigiana, terra di confine tra la Liguria e la Toscana, precisamente a Fosdinovo in provincia di Massa Carrara, per conoscere la leggenda che lega la giovane figlia del marchese Malaspina a queste antiche mura.
Il Castello di Fosdinovo si erge imponente sul borgo, con fattezze tipicamente medievali e il suo interno è ricco di mistero e di una storia che mette i brividi. La costruzione della fortezza risale alla seconda metà del XII secolo e fu adibita a difesa del primitivo Castro di Fosdinovo. La famiglia Malaspina ne entrò in possesso nel 1340.
La struttura del maniero presenta una pianta quadrangolare, con quattro torri rotonde e un bastione semicircolare. Anticamente l’ingresso avveniva attraverso un ponte levatoio, mentre oggi si accede direttamente in un piccolo cortile, da dove partono larghe rampe di scale che portano al grande cortile centrale.
Un porticato con colonne in pietra segna il percorso per raggiungere le sale del Castello, affrescate e arredate alla fine del 1800. Tra le sale più belle, c’è la Sala da pranzo con un grande camino settecentesco, la Sala del Trono e la Sala del Trabocchetto. Dalla Sala del Trono, attraverso una scaletta si raggiungono i camminamenti di ronda e la torre merlata. All’interno della fortezza si trovano anche giardini pensili, loggiati, terrazzi e camminamenti di ronda.
Quello che oggi è un museo di arte contemporanea, residenza per artisti e piccolo b&b, un tempo è stato scenario di avvenimenti inquietanti che hanno avuto come soggetto la figlia di Giacomo Malaspina e Olivia Grimaldi.
Una storia da brividi, che racconta di numerosi avvistamenti di una giovane donna, vestita di bianco, che camminerebbe tra le stanze del castello. Tra i visitatori che anche chi sostiene di averla fotografata.
Entriamo nel mistero
Il ritrovamento, all’interno del castello, di alcuni resti di ossa apparentemente umane e animali, ha fatto supporre che dietro la leggenda del fantasma di Bianca Maria Malaspina ci fosse più che qualcosa di vero. Troppe coincidenze per non destare il dubbio che quella legata alla giovane Malaspina fosse solo una leggenda.
Ma andiamo con ordine. Vissuta a metà del XIII secolo, Bianca nonostante il suo blasone si innamora del figlio dello stalliere del Castello di Fosdinovo e tra i due nasce un amore sincero che però doveva essere tenuto segreto alla famiglia per via della differenza di ceto.
Sebbene ci siano più varianti della leggenda, il segreto non dura a lungo e, scoperta la relazione, la famiglia della marchesina cerca in tutti i modi di dissuaderla. Secondo alcuni facendola prima rinchiudere in convento, dove sembrerebbe che Bianca continuasse a frequentare il suo amato, secondo altri ordinandole di prendere i voti.
Fatto sta che Bianca, di natura ribelle, si rifiuta di sottostare a qualsiasi decisione della famiglia e nel frattempo lo scandalo è sulla bocca di tutti. La famiglia, ferita nell’orgoglio decide allora di attuare una punizione esemplare.
Si dice che la giovane sia stata segregata in una cella del Castello, dalla quale poteva ricevere solo cibo e acqua e che la sua morte sia avvenuta per stenti. Secondo altri, invece, sarebbe stata murata viva in un’ala del castello fino alla sua morte. Insieme alla giovane, sarebbero stati murati anche un cane, simbolo di fedeletà e un cinghiale, simbolo di ribellione.
Quella che potrebbe sembrare solo una leggenda, trova però riscontro nel ritrovamento di quelle ossa, come ricordiamo, riferibili a resti umani e di due specie animali. Potrebbe trattarsi solo di una coincidenza?
Sembra che il mistero si infittisca ancora di più quando apprendiamo che all’interno della Sala del Trono c’è una particolare macchia di umidità che avrebbe le sembianze di una donna al fianco di due animali. Un’illusione ottica?
L’unico modo per togliersi il dubbio è andare al Castello di Fosdinovo e camminare tra quei corridoi, respirando l’aria rarefatta e percorrendo quei camminamenti, dove qualche visitatore sostiene di aver visto e fotografato uno spettro di donna vestito di bianco.
Probabilmente questo provvedimento, sicuramente violento ma anche brutale se pensiamo preso nei confronti di una figlia, non ha comunque scalfitto il temperamento di Bianca, non ne ha dominato lo spirito. Prova ne è la sua presenza, evanescente e soave, che aleggia tra le stanze del castello.
Qualche anno fa, incuriositi dai racconti dei visitatori, esperti dei fenomeni paranormali hanno fatto delle indagini sul posto, filmando tutto ciò che accadeva durante gli esperimenti. Ebbene, sembra che in uno di questi filmati si possa vedere chiaramente una figura dalle sembianze umane passare attraverso le mura di una stanza.
Dove:
Via Papiriana – Fosdinovo Massa Carrara
Sito ufficiale del castello
Come arrivare:
In autostrada da A7, A12 uscita Sarzana SS 1. Prendi Viale Malaspina, Via Montavecchia e SS446 in direzione di Via Papiriana a Fosdinovo; Da Milano vedi indicazioni
Territorio
Ci troviamo in un territorio più che altro collinare, con un’altitudine massima che non arriva ai mille metri nei suoi picchi più alti, come il monte Nebbione (691 metri) e il monte La Pizza (951 metri).
Il comune di Fosdinovo si trova a circa 500 metri sul livello del mare, circondato da una corona di borghi. Qui a Fosdinovo è molto sentita una manifestazione tradizionale e folcloristica, il Festival Medievale, che coinvolge per due giorni tutti i cittadini.
Le strade e le case del borgo vengono addobbate in stile medievale e si può assistere a rappresentazioni in dialetto fosdinovese. Ci sono molte case vacanza, tutte molto attrezzate per soddisfare i clienti.
Cosa assaggiare
Fosdinovo è situato in un territorio molto produttivo, anche grazie alla sua posizione tra il settore appenninico e il mare. Il clima è molto vario e favorisce, in base alla zona, sia le colture costiere sia quelle montane.
Tra i prodotti più apprezzati c’è la produzione del vino, del miele, olio, ortaggi, farine e frutta. In particolare, c’è una tipologia di mela chiamata Pomo Rodelo, che è stata segnalata nell’elenco dei Prodotti Tradizionali della Toscana in quanto prodotto di nicchia autoctono. Nel Centro di Trasformazione dei Prodotti Agricoli di Fosdinovo è possibile gustare il prezioso Succo di Pomo Rodelo.