Vi ricordate di Arnold, quel bimbetto paffutello di colore che appariva sugli schermi televisivi degli anni 80? Il mio amico Arnold fu una sitcom di gran successo negli Stati Uniti e non solo. Fu trasmessa in Italia tra il 1980 e il 1985 e ancora oggi alcuni ricordano la celebre domanda: “Che stai dicendo Willis?”.
Il 3 novembre 1978 debuttò sulla Nbc il primo episodio della sitcom con il titolo originale “Diff’rent Strokes”. I 189 episodi, suddivisi in otto stagioni, terminarono negli Stati uniti dopo il passaggio sul network televisivo ABC, senza un finale ben definito probabilmente a causa dello scarso successo dell’ultima serie.
Il fulcro della sitcom era un lussuoso appartamento di Park Avenue di proprietà del ricco Signor Drummond. Quest’ultimo adotta una coppia di fratelli neri che dai ghetti di Harlem si trovano catapultati nel lusso di Manhattan.
Oltre alle gag comiche e ai pasticci di Arnold, la sitcom affronta anche temi molto scottanti, come il razzismo, gli abusi sessuali e l’utilizzo di droghe. All’apparenza un quadretto perfetto, se non fosse che dietro ai sorrisi de Il mio amico Arnold si celassero alcuni retroscena inaspettati.
Una serie di drammi e sventure che attendevano, più o meno, tutti gli attori. Ad oggi, l’unico personaggio del cast ancora in vita è Todd Bridges, che interpretava il fratello maggiore di Arnold, Willis. Partiamo proprio dal protagonista indiscusso della serie: Arnold.
Arnold, una vita difficile
Quello che tutti ai tempi pensavano un giovanissimo attore di colore, altro non era in effetti che un adulto malato. Gary Coleman, l’attore che interpretava Arnold, era affetto dalla nascita da una malattia congenita ai reni, che gli aveva procurato il blocco della crescita.
Durante le riprese della sitcom uno speciale ambulatorio ambulante era in grado di garantirgli la dialisi quotidiana alla quale era costretto per sopravvivere. Il sorriso di Arnold, però, sembrava irresistibile e fiducioso nel futuro. Un futuro che purtroppo era destinato a spegnersi velocemente.
Una volta terminata la famosa serie, Coleman continuò la sua carriera di attore. Il mondo del cinema continuava a supportarlo, a differenza di chi gli era vicino. I suoi genitori adottivi furono i primi a tradirlo, più volte accusati di aver abusato della potestà genitoriale per disporre del suo patrimonio.
I grandi successi dell’attore, che gli avevano procurato un conto in banca a sei zeri, avevano attirato l’avidità di molte persone. Persino il suo agente fu processato per aver approfittato della buona fede di Arnold. Probabilmente, Coleman aveva sperato in un nuovo inizio quando decise di sposare l’attrice Shannon Price, ma anche qui fu deluso.
Dopo un matrimonio, dimostratosi nel tempo “di convenienza” e consumato tra liti e violenze fisiche subite dall’attore, Coleman dovette affrontare anche i primi cenni del calo di popolarità, è a questo punto che Gary Coleman ebbe un crollo.
Dopo aver tentato due volte il suicidio ingerendo sedativi, un arresto per aver investito una persona, un secondo arresto per aver picchiato una donna che gli aveva chiesto un autografo e due trapianti di reni, l’attore tentò di redimere il suo personaggio televisivo attraverso un’intervista nella trasmissione The Insider nel 2010, ma non riuscì a controllarsi di fronte alle provocazioni dei conduttori e, dopo una reazione furibonda, lasciò la studio tra lo stupore generale.
Il resto della sua vita fu scandito da continui ricoveri e un incidente, nel quale Coleman battè violentemente la testa: era arrivata la fine. Dopo un giorno di coma la moglie chiese che venissero staccate le spine. È finita così la triste vita dell’attore che aveva prestato i panni al simpatico Arnold.
Willis
L’attore Todd Bridges, che in Il mio amico Arnold interpretava il ruolo del fratello maggiore del protagonista, è l’unico attore del cast ancora in vita. Nella sua vita, però, non sono mancati momenti di tensione e sconforto che hanno portato l’attore all’abuso di sostanze stupefacenti fin dall’età di 14 anni e due crisi per overdose di eroina.
Bridges finisce anche in galera più volte, nel 1988 per il tentato omicidio di uno spacciatore. Oggi l’attore ha 57 anni e, sopo un ultimo problema con la giustizia nel 2018 per un’accusa di stalking nei confronti delle sue ex fidanzate, sembra aver ritrovato la serenità.
Kimberly Drummond
Ve la ricordate la bella sorella acquisita di Arnold? Anche l’attrice, di nome Dana Plato, ebbe problemi con la droga. A soli 14 anni faceva uso di droghe e anche sul set era spesso sotto effetto di alcol e sostanze stupefacenti. Riuscì a superare gli effetti di una overdose nella quale rischiò seriamente la vita.
A 20 anni sposò il musicista Lanny Lambert e nel 1984 diventò madre di Tyler Edward. La produzione, appena saputa la notizia della gravidanza, decise di licenziarla. Quattro anni dopo, il suo matrimonio fallì e Dana perse la custodia del figlio.
Da quel momento, complice anche la morte della madre, l’attrice sprofondò in un baratro di dipendenza dagli stupefacenti, correlato da un arresto per rapina a mano armata e una denuncia per aver falsificato una prescrizione medica.
Nel maggio 1999 Dana fu trovata in fin di vita per un’overdose di farmaci dall’allora compagno Robert Menchaca. Il decesso fu classificato come “suicidio”. Nel maggio del 2010, il figlio Tyler si è tolto la vita con un colpo di fucile alla testa.
Philip Drummond
Conrad Bain, l’attore che ha interpretato il ricco uomo d’affari di Manhattan, è scomparso per cause naturali all’età di 89 anni.
Edna Garrett
Charlotte Rae, l’attrice che interpretava la signora Garrett, era in realtà una donna buona e disponibile. Lo stesso Todd Bridges, che ai tempi stava facendo i conti con un padre alcolista, dichiarò che l’attrice in molte occasione gli fu di conforto nei momenti difficili e gli diede sostegno come una seconda madre.
L’attrice, così come successe anche a Conrad Bain, fu vittima di abusi psicologici da parte di un regista che le procuravano pianto e crisi di ansia.
Curiosità su “Il mio amico Arnold”
- Il titolo originale della serie TV, Diff’rent Strokes, è ispirato a Muhammad Ali, il quale compare nella sitcom come guest star
- La sigla è cantata da Alan Thicke, il papà di Genitori in blue jeans
- Conrad Bain è l’unico membro del cast che appare in tutti gli episodi
- Inizialmente la sitcom doveva essere ambientata a Long Island e non era prevista la presenza del fratello maggiore di Arnold
- La cameretta di Kimberly non è mai stata mostrata nella serie
- Janet Jackson, sorella di Michael, faceva parte del cast (Charlene Duprey) e lasciò al termine della 6a stagione per dedicarsi alla carriera musicale
- Nell’episodio “Just Say No”, Nancy Reagan, moglie per Presidente americano, interpretò il ruolo di se stessa nella causa di prevenzione contro l’utilizzo della droga
- In fase di sviluppo il titolo scelto per la sitcom era “45 minuti da Harlem”
- Nella sigla compare un grattacielo: si tratta del Park 900 Condominiums dove si collocava l’abitazione della famiglia Drummond
- Nella sitcom si parla del 30° piano, quando in effetti il grattacielo ha soli 28 piani
- L’affitto mensile dell’appartamento di Park Avenue ammontava a 3500 dollari
- Abramo è il nome del pesciolino di Arnold
- Non è mai stato nominato il nome della moglie defunta del signor Drummond
- Il bullo della scuola, Stewart Gooch, che tormenta Arnold non è mai stato mostrato fisicamente
- Il ruolo di Maggie McKinney fu rimpiazzato da Mary Ann Mobley in quanto l’attrice Dixie Carter non andava d’accordo con il piccolo Arnold. I due attori, infatti, avevano numerosi battibecchi sul set e la situazione divenne insostenibile per Dixie che decise di abbandonare il cast