Crediti fotografici: autore Stefan Geens by Flickr.com

Nelle vicinanze di Creta c’è una piccola isola che ha restituito all’umanità un calcolatore astronomico di 2000 anni fa: il calcolatore di Antikythera.

Proprio così, dal fondale dell’isola di Antikythera è emerso un antico relitto di una nave affondata più di 2 secoli orsono e al suo interno è stato ritrovato un meccanismo così sofisticato da sembrare inverosimile. Si tratta di un calcolatore astronomico, denominato appunto il calcolatore di Antikythera.

L’isola di Antikythera si trova a circa 40 chilometri da Creta ed è pressoché disabitata tranne per una ventina di abitanti del capoluogo Potamos. Il territorio sull’isola è quasi esclusivamente roccioso, così come le sue coste, perfette per lo snorkeling e il diving.

E proprio su una delle sue coste frastagliate deve essere naufragata una nave antichissima. Quando il relitto è stato scoperto nel 1902, i pescatori del luogo hanno portato in salvo statue di marmo, oggetti di bronzo e uno strano oggetto mai visto, che per molto tempo è rimasto nel magazzino di un museo.

Studi sul calcolatore di Antikythera

Finalmente uno scienziato si è preso cura del calcolatore di Antikythera e ripulendolo si è reso conto di avere di fronte un reperto incredibile: uno strumento dotato di ruote dentate che si incastrano perfettamente le une nelle altre. Sul calcolatore sono presenti anche delle iscrizioni in greco antico e dei cerchi graduati.

Il calcolatore di Antikythera, considerato il più antico calcolatore analogico della storia, è stato sottoposto a molti studi e, ad oggi, il congegno meccanico è considerato di inestimabile valore per la scienza, soprattutto se pensiamo all’epoca in cui venne ideato (I secolo a.C.).

Come veniva utilizzato il Calcolatore di Antikythera? Si presume che fosse un calcolatore astronomico utilizzato per monitorare i cicli del sole, dei pianeti e delle stelle. Probabilmente veniva anche utilizzato come strumento per la navigazione.

Uno sguardo speciale alla complessità dello strumento lo diede nel 1951 il professore Derek John De Solla Price, cattedra di Storia della Scienza presso l’Università di Yale, il quale commentò:

Non esiste niente di paragonabile a questo strumento in nessun posto del pianeta e i testi scientifici antichi non parlano di nulla di simile, né se ne fa menzione nella letteratura generale. Al contrario, in base a tutte le nostre conoscenze in fatto di tecnologia e scienza dell’età Ellenistica, dobbiamo ritenere che un tale strumento non possa mai essere esistito”.

La grandezza di questa scoperta archeologica si sposa molto bene con un’altra affermazione dello scienziato: “Trovare uno strumento simile equivale a trovare un aereo a reazione nella tomba del re Tutankhamon”.

I segreti del mondo antico

Ciò che hanno scoperto gli scienziati è che il mondo antico possedeva delle conoscenze molto più evolute rispetto a quelle che sono state teorizzate, soprattutto per quanto riguarda la matematica e l’astrologia. Questo oggetto fuori dal tempo, che oggi è esposto al Museo archeologico nazionale di Atene, ne è un esempio.

Come funzionava il calcolatore? Nonostante gli archeologici concordino nel dire che ai tempi della sua realizzazione, la civiltà non aveva i mezzi per costruire delle apparecchiature così complesse, il calcolatore di Antikythera ha lasciato tutti sbalorditi per la presenza, al suo interno, di uno speciale rotismo che la civiltà moderna ha conosciuto solamente ad inizio ‘800, quando l’orologiaio francese Onésiphore Pecqueur (1792-1852) lo brevettò nel 1828.

Successivamente, i rotismi differenziali sono stati inseriti anche nelle automobili, nei cambi ferroviari e nei riduttori delle eliche degli elicotteri. Sebbene gli scettici abbiano suggerito che potrebbe trattarsi di un oggetto naufragato in tempi diversi rispetto al relitto, le iscrizioni presenti sul calcolatore lo datato proprio in quel periodo.

Crediti fotografici: autore Stefan Geens su Flickr.com