Esiste davvero un mostro a Hook Island? Che si tratti di pura fantasia o di una sconosciuta creatura marina, il mostro di Hook Island continua a far parlare di sè. Quando nel 1964 Robert Le Serrec scattò quelle fotografie, mai avrebbe pensato che le immagini avrebbero fatto il giro del mondo.
Chi è questa creatura sconosciuta? Le dimensioni fanno pensare ad un mostro marino come quello di Loch Ness, ma la forma invece assomiglia a quella di un girino. Le acque della laguna di Stonehaven Bay, sulla Hook Island (Queensland, Australia) potrebbero nascondere una mistero fittissimo: una creatura vivente mai conosciuta!
Hook Island
Hook Island si trova al largo dell’Australia, nel Parco Nazionale delle Isole Whitsunday. Si tratta di un’isola pressoché disabitata, tranne che per la struttura dell’ex Hook Island Wilderness Resort, che un tempo ospitava molti turisti amanti di immersioni e snorkeling. Oggi la struttura è semi disabitata e occupata dal personale della sicurezza.
Nel 1966 su Hook Island fu costruito un Ossevatorio subacqueo, divenuto presto un’attrazione turistica ma presto chiuso per problemi di ventilazione nella camera di osservazione del sottomarino. Oggi è anch’esso una costruzione fatiscente dell’isola.
L’avvistamento
Il 12 dicembre 1964 il fotografo francesce Robert Le Serrec e sua moglie si trovavano a Hook Island in vacanza. La coppia aveva acquistato una barca a motore e aveva organizzato una lunga vacanza in Australia insieme ad un amico di famiglia di nome Henk de Jong.
Durante un’uscita nella baia di Stonehaven, la comitiva stava scattando fotografie del paesaggio quando, ad un certo punto, la moglie di Le Serrec notò qualcosa di strano nell’acqua: una strana creatura si trovava sotto alla loro barca.
Le dimensioni dell’animale erano anomale per poterlo considerare un pesce, il corpo aveva la forma di un serpente lungo circa 9 metri e terminava con un capo molto grande. Vedendo che la creatura non si muoveva, la moglie di Le Serrec e l’amico si immersero per riprenderlo da vicino con la cinepresa.
Non appena furono vicini all’animale, notarono il colore della pelle quasi totalmente nero con delle strisce marroni. La superficie della pelle era liscia e l’animale non presentava pinne. Ad un certo punto, improvvisamente, il mostro di Hook Island si mosse e i due si precipitarono velocemente sulla barca, mentre l’animale prendeva il largo.
Le teorie
Dopo il racconto di Le Serrec, che condivideva lo strano incontro con un mostro marino con la rivista australiana Everyone, iniziarono a circolare le varie supposizioni e teorie. Una di queste teorie fu quella del criptozoologo statunitense Ivan T. Sanderson.
Quest’ultimo, all’inizio sostenne che si trattasse di una fotografia autentica, che identificava un esemplare della famiglia dei Synbranchidae, anche se la lunghezza media di questa specie non supera i 60 centrimetri di lunghezza. La teoria di Sanderson fu appoggiata anche da altri studiosi, come Paul Budker e Charles Roux (Museo di storia naturale di Parigi).
Di tutt’altro parere fu invece il criptozoologo Bernard Heuvelmans, che sostenne sin da subito che la strana creatura fosse in realtà un falso. Secondo il professore la sagoma del mostro marino era stata realizzata con dei sacchi neri di plastica.
Non mancarono le polemiche, ovviamente. Heuvelmans sostenne che la maggior parte dei vertebrati hanno gli occhi ai lati del capo, a differenza della creatura misteriosa. Per tutta risposta, gli fu fatto notare che i Temnospondyli, invece, hanno gli occhi esattamente nella posizione di quelli del così detto mostro.
Abbandonate le polemiche, Heuvelmans mise in luce un fatto, che a suo dire avrebbe dimostrato la truffa di Le Serrec. Il francese, secondo il criptozoologo, aveva già provato anni prima ad organizzare un ritrovamento clamoroso di un serpente marino, sebbene non ci fossero prove concrete.
Nel suo libro In the Wake of the Sea-Serpents, pubblicato dopo la scoperta di Le Serrec, lo stesso Heuvelmans sembra aver preso spunto dal mostro di Hook Island per la sua creatura misteriosa “Yellow Belly”.
Ciò che fece ancora più scalpore fu la ritrattazione di Sanderson, il quale affermò di aver subito intuito che si trattasse di un fake e attribuendo la figura del mostro di Hook Island ad un pallone sonda della Marina Statunitense.
La foto della creatura di Hook Island sarebbe un falso anche per il paleontologo inglese Darren Naish e per il criptozoologo Loren Coleman. Secondo la tendenza comune, si è teorizzato che la sagoma del mostro di Hook Island in realtà sia un branco di pesci o un groviglio di alghe scure.
Se non abbiamo certezza assoluta che la creatura immortalata nello scatto di Le Serrec sia reale, è stato invece confermato che la fotografia scattata è autentica e non manipolata.