Che cos’è il Windigo? Si tratta di una creatura leggendaria che appartiene alla mitologia dei Nativi Americani della regione dei Grandi Laghi e delle foreste settentrionali della Nuova Scozia. Nella leggenda, il Windigo è uno spirito demoniaco radicato nel folklore popolare, raccontato nelle storie spaventose di incontri con creature soprannaturali in grado di possedere gli umani, rendendoli cannibali e inducendo loro uno stato psicotico implacabile.

La figura del Windigo è presente nei racconti dei popoli nativi, ma ancor prima in quelli dei missionari, degli esploratori e nella vita stessa delle tribù native. La prima traccia di un Windigo viene riferita ad un antico guerriero, che aveva stretto un patto con il diavolo. In cambio della sua anima, avrebbe ricevuto dal demonio la forza per sconfiggere il nemico e mettere in salvo la sua tribù.

Una volta superato il pericolo, il guerriero era tornato al suo villaggio, ormai Wendigo, ma rifiutato e allontanato per via del suo aspetto. In compenso, iniziava già ad avvertire i primi desideri di carne umana. La leggenda racconta che la trasformazione in Windigo può avvenire tramite morso diretto di un altro Windigo, mangiando carne umana, se si viene posseduti nel sonno da uno spirito maligno, una maledizione o attraverso l’intervento di uno sciamano.

Nascita della leggenda

La leggenda del Windigo ha origini molto antiche, probabilmente è legata al fenomeno del cannibalismo. Ricordiamo che le tribù indiane che risiedevano in America Settentrionale dovevano affrontare lunghi inverni particolarmente rigidi durante i quali le provviste alimentari scarseggiavano.

Sembra che la leggenda sia nata tradizionalmente in alcune tribù per disincentivare il fenomeno del cannibalismo. Secondo la tradizione, infatti, la pratica del cannibalismo portava alla trasformazione dell’uomo in un Windigo, creatura mostruosa destinata a vagare eternamente alla ricerca di carne umana per soddisfare una fame insaziabile.

Gli indiani Ojibwa lo descrivevano così:

“Una creatura grande, alta come un albero, con una bocca priva di labbra e denti frastagliati. Il suo respiro è uno strano sibilo, le sue impronte piene di sangue. Mangia qualsiasi uomo, donna o bambino che si avventuri nel suo territorio. E quelli sono i fortunati. A volte, il Wendigo sceglie invece di possedere una persona che diventa essa stessa un Wendigo. Costui dà la caccia a coloro che una volta aveva amato e banchetta con la loro carne.“

Caratteristiche del Wendigo

Quali sono le sembianze del Wendigo? Trattandosi di una creatura mitologica, ha ereditato alcuni tratti del lupo mannaro, come il pelo, gli artigli sulle mani, la voracità e la capacità di correre per molto tempo. Col vampiro, invece, ha in comune il punto debole: il cuore. Il Windigo, infatti, per essere annientato deve essere colpito al cuore.

Dopo la metamorfosi, il Windigo diventa un essere solitario e guardingo, che si ritirerebbe nelle foreste e nei boschi aspettando con ansia le sue prede, solitamente attacca infatti solo chi si introduce nel suo territorio.

Il Windigo, inoltre, saprebbe imitare i versi degli animali e la voce umana e si servirebbe di questo stratagemma per avvicinare le sue prede e soddisfare la sua continua necessità di carne umana. L’abitudine al cannabilismo, secondo la credenza, gli conferirebbe forza e velocità. Sono queste qualità a rendere il Windigo un cacciatore furbo, intelligente e infallibile soprattutto di notte.

Sembianze di un Windigo

Il Windigo assume le caratteristiche di un mostro, diverso da tribù a tribù, ma con la costante di un aspetto orribile, una creatura maligna divoratrice di uomini. Il corpo è scheletrico e ricurvo, emaciato, lunghi artigli e denti esposti per la presenza di labbra piccolissime.

All’interno della bocca, il Windigo ha una lingua lunghissima. Il mostro ha il capo di un cervo, gli occhi senza pupilla e lunghe corna. Nonostante la sua altezza, paragonata a quella di un gigante, il Windigo si muove molto velocemente. I suoi piedi, secondo la leggenda, si consumerebbero durante l’attrito con il terreno e verrebbero sostituiti velocemente.

Si tratterebbe di un cacciatore eccellente, dotato di sensi acutissimi, in grado di correre per moltissimo tempo fino a sfiancare la sua preda. Una volta catturata, il Windigo trascinerebbe la preda nella tana e la divorerebbe ancora viva.

Come distruggere un Windigo

L’unico modo per ucciderlo sarebbe colpire il cuore, suo punto debole che si dice di ghiaccio. Per eliminare difinitivamente il mostro bisognerebbe infatti sciogliere il suo cuore con il calore del fuoco.

Secondo la leggenda, per riuscire a fermare un Windigo si devono usare proiettili d’argento per trafiggere il suo cuore, perché le sue carni si rigenerano molto velocemente. Chi riesce a colpire il cuore della bestia deve frantumarlo in pezzi piccoli e porli in una scatola d’argento da sepellire in un cimitero.

Il resto del corpo del Windigo deve essere fatto a pezzi con una lama d’argento e successivamente bruciato e disperso. Anche solo un piccolo errore, stando alla leggenda, e tutto il lavoro sarebbe vanificato.

Windigo: esiste davvero? Le testimonianze

Qualcuno sostiene che dietro alla leggenda del Windigo si celi in effetti un essere realmente esistente. Dalle descrizioni e dai racconti, qualcuno trova delle somiglianze con un altro essere mitologico: Bigfoot. Stessa descrizione, per dimensione e pelo, stesso carattere guardingo e schivo.

Supposizioni a parte, ci sono anche delle prove che i Windigo siano creature reali. Nei racconti degli indiani Cree si narra di cacciatori professionisti di queste creature. Jack Fiddler, un indiano, raccontò di aver ucciso 14 Windigo nel corso della sua vita.

Un’altra testimonianza sulla reale esistenza dei Windigo la troviamo in un libro scritto niente meno che dal presidente Theodore Roosevelt, grande cacciatore, nel quale racconta l’incontro con un vecchio montanaro di nome Bauman, che gli aveva riferito l’incontro con un Windigo che avrebbe ucciso un suo amico.

In psicologia

La parola Windigo è associata anche alla psicologia, con il termine medico di psicosi windigo, con il quale si descrive un intenso desiderio di carne umana e la paura di diventare antropofago (cannibale). Questa psicosi, che sembrerebbe tipica degli abitanti della regione dei Grandi Laghi del Canada e Stati Uniti, si manifesterebbe prevalentemente in inverno in individui che hanno vissuto in isolamento per un lungo periodo.

Un accenno alla psicosi windigo si trova in un rapporto del 1661 chiamato Relations des Jésuites de la Nouvelle-France, dove si legge:

“Quei poveri uomini (…) furono colti da un disturbo a noi sconosciuto, ma non del tutto insolito tra le persone che cercavamo. Non sono afflitti né dalla follia, né dall’ipocondria, né dalla frenesia; ma hanno una combinazione di tutte queste specie di malattie, che influisce sulla loro immaginazione e provoca loro una fame più che canina. Questo li rende così famelici per la carne umana che si avventano su donne, bambini e persino sugli uomini, come veri lupi mannari. Li divorano voracemente, senza essere in grado di placare o appagare il loro appetito – sempre alla ricerca di prede fresche. (…) poiché la morte è l’unico rimedio tra quelle persone semplici per controllare tali atti di omicidio, furono uccisi”.

Casi di psicosi windigo

La psicosi windigo ha avuto anche alcuni drammatici casi nella storia. Nel 1878, a seguito di un inverno molto rigido, Swift Runner, trapper della tribù dei Pianure Cree, rimase isolato in casa con la moglie e i suoi sei figli soffrendo la mancanza di cibo.

Sebbene ci fosse un supermercato a circa 25 miglia da casa sua, l’uomo massacrò la moglie e i suoi figli e si cibò di questo. L’uomo, una volta catturato e confessato il crimine, venne giustiziato a Fort Saskatchewan.

Un altro caso, non meno drammatico, fu quello che accadde a Jack Fiddler, capo Oji-Cree ed esperto di Windigo. Fiddler, insieme al fratello Joseph, si occupava di aiutare le persone possedute e, quando non ci riusciva, semplicemente le uccideva. Nel 1907 i due fratelli vennero arrestati per omicidio e Joseph condannato all’ergastolo. Fiddler, invece, si suicidò subito prima del processo.

Avvistamenti

Nonostante le testimonianze delle tribù indiane, gli avvistamenti di Windigo sono continuate anche in epoche più recenti. Le zone maggiormente segnalate sono il nord dell’Ontario e le vicinanze della Grotta del Windigo, nonché intorno alla città di Kenora.

Le testimonianze di avvistamenti di Windigo nelle praterie del Nord Minnesota e del Canada fanno ormai parte del folclore di queste zone.

Wendigo nella letteratura e al cinema

In letteratura la figura del Wendigo compare per la prima volta in un racconto di Algernon Blackwood dal titolo The Wendigo. In seguito, la figura del mostro maligno dilaga nella narrativa horror, dove assume le forme di un’orrenda creatura ghignante dagli occhi gialli, fumo dal naso e lunghe corna.

La macabra figura ha ispirato anche Stepehn King in Pet Sematary e la serie TV Hannibal, dove compaiono visioni di Wendigo associate al cannibalismo del serial killer.