Il Ponte del Diavolo, il cui vero nome è Il Ponte della Maddalena, è un ponte dalla forma particolare che collega due rive del fiume Serchio nei pressi del comune di Borgo a Mozzano (Lucca). Per la forma stessa del ponte, probabilmente, intorno a quest’opera circolano molti racconti.
Uno di questi racconti narra che a costruire il ponte del Diavolo sia stato il Diavolo in una sola notte. Un’opera di ingegneria così perfetto e sofisticata da lasciare tutti a bocca aperta, persino il capomastro che si prese tutti i meriti per la costruzione.
La costruzione del ponte del Diavolo
Il fiume Serchio era soggetto a frequenti piene, che ogni volta provocavano la distruzione dei ponti lungo il suo corso. Un gran problema per i mercanti dell’epoca, costretti a lunghi tragitti per passare da una sponda all’altra.
Nell’XI secolo, la contessa Matilde di Canossa decise di costruire un ponte molto solido, capace di resistere alla furia delle acque e assegnò l’incarico ad un capomastro molto apprezzato in zona. Fin da subito ci si accorse che l’opera non sarebbe stata così semplice da realizzare: continui intralci, imprevisti e contrattempi rischiavano di allungare i tempi ben oltre quelli stabiliti.
Il capomastro era molto preoccupato per la situazione, avrebbe subito personalmente le ripercussioni di un eventuale fallimento. Fu preso da sconforto e disperazione e, una notte, mentre lavorava con tutte le sue forze, probabilmente si lasciò andò andare anche a qualche sacrilegio capace di evocare Satana. In men che non si dica fu avvicinato da una figura spuntata dal nulla nella nebbia.
Sembrava un uomo distinto e propose al capomastro di lasciar fare tutto a lui, in breve avrebbe portato a termine i lavori della costruzione del ponte e tutti avrebbero pensato che fosse stato lui l’artefice, raccogliendo onori e glorie.
Inutile dire che al capomastro non parve vero di aver trovato una soluzione e accettò senza pensarci. Il mattino seguente, quando le nebbie si diradarono, il ponte in pietra era lì, nella sua perfezione e splendore. Ma chi avrebbe attraversato per primo il ponte del Diavolo?
Il capomastro aveva ora un altro problema, trovare un’anima destinata a dannarsi all’inferno in cambio del regalo del Diavolo! Fu così che gli venne un’idea che a lui parve geniale, ma il Diavolo non fu dello stesso parere.
Scelse un bel pastore maremmano bianco, che sospinse sul ponte, incoraggiandolo a raggiungere l’altra riva. Quando il cane fu a metà del ponte, il Diavolo si accorse dell’inganno e dalla rabbia provocò forti scosse al ponte, che però non crollò perché lo aveva costruito effettivamente molto solido. Così afferrò il cane e si gettò nel fiume per scomparire per sempre.
Nel periodo di fine ottobre, quando le nebbie iniziano ad alzarsi al tramonto, qualcuno sostiene che lo spirito del maremmano si possa vedere passeggiare sul ponte e che, sul fondo del fiume, si possa individuare il corpo dell’animale.
Il capo mastro si prese tutto il merito della costruzione del ponte del Diavolo, ma nessuno sembrava interessato ad utilizzare quel passaggio. Forse la gente del posto aveva intuito qualcosa di maligno nel fatto che l’opera fosse stata terminata in una sola notte e preferiva fare un giro lunghissimo piuttosto che passarvi sopra.
Oggi il ponte del Diavolo viene attraversato tranquillamente, ma attenzione, se incontrate a metà strada un individuo dall’apparenza distinta che vi ferma con una scusa, non esitate e tirate dritto!