Il Joelma Building è un grattacielo di San Paolo, che il 1 febbraio 1974 fu devastato da un terribile incendio. L’edificio è occupato da 756 persone e quando finalmente le fiamme vengono soffocate, dalle rovine vengono estratte 179 vittime e un gran numero di persone ferite gravemente.
Dietro ad un evento così terribile, i bisbigli della gente del posto suggerivano che non era affatto improbabile che si verificasse una disgrazia, viste le voci della maledizione che pesava sopra il Joelma Building.
Il grattacielo è composto da 25 piani e all’epoca era quasi totalmente occupato da una società bancaria. Sia l’edificio che il terreno sul quale sorge è da sempre considerato come infestato e maledetto.
Il fuoco
Alle 8:50 di quel 1 febbraio, uno degli inquilini notò del fumo che fuoriusciva da una finestra e chiamò immediatamente i vigili del fuoco. Si saprà in seguito che la scintilla era partita dal malfunzionamento di un condizionatore al 12° piano. Le fiamme raggiunsero in breve tempo tutti i piani dell’edificio, bloccando al suo interno centinaia di persone.
La fuga dalle fiamme
Nonostante le fiamme sempre più violente, il fumo e il calore, 500 persone riuscirono ad uscire dal palazzo. Circa 170 dipendenti si rifugiarono sul tetto del Joelma Building, sperando di essere recuperati dagli elicotteri, ma il fumo e le fiamme impedivano ai mezzi di avvicinarsi abbastanza per prendere a bordo le persone. Così, alcuni di loro decisero di calarsi fino al 15° piano per utilizzare le scale antincendio. In questa operazione, molti di loro trovarono la morte.
I sopravvissuti del Joelma Building
Quando finalmente, intorno a mezzogiorno, l’incendio fu definitivamente spento, i soccorritori iniziarono a fare la conta delle vittime e dei feriti. Tra chi era morto carbonizzato, schiacciato nella moltitudine di persone in fuga o si era lanciato nel vuoto, il numero dei morti fu di 179.
Fu probabilmente in questi frangenti che riaffiorò nuovamente, e in maniera più decisiva, la leggenda delle “13 anime”, un mistero inspiegabile che trasformò il Joelma Building nella “casa del diavolo“.
Le 13 anime
Mentre le squadre antincendio si addentravano nel Joelma Building in cerca di sopravvissuti, si trovarono di fronte un ascensore con la porta bloccata. Solo dopo molti tentativi, i soccorritori riuscirono ad aprire l’ascensore e ciò che si trovarono di fronte fu una scena spaventosa: una massa informe di corpi carbonizzati tra le pareti metalliche.
Ci vollero parecchie ore per riuscire a determinare che si trattava di 13 corpi, vittime bloccate nell’ascensore, che però rimasero senza identità. Nessuno, infatti, ne segnalò la scomparsa. Così le 13 persone senza nome furono sepolte nel cimitero di San Paolo e da allora sono note come le “13 anime“.
Un terreno maledetto
Se il Joelma Building è considerato come un edificio maledetto, ancora di più lo è il terreno su cui sorge. Tutto iniziò nel 1948, quando sul terreno dove oggi sorge il grattacielo c’era invece la casa di un uomo di nome Paul Campbell.
Campbell una sera impazzì e sterminò l’intera famiglia, composta da sua madre e due sorelle e, prima di uccidersi, portò i tre cadaveri in giardino. Un passante vide i corpi e chiamò la polizia. Uno dei paramedici che si avvicinò ai cadaveri, probabilmente si ferì e misteriosamente morì poco dopo.
La gente del posto iniziò a pensare che quel terreno fosse maledetto e che la maledizione avesse inglobato anche al Joelma Building.
La rinascita del Joelma Building
Dopo il disastro, l’edificio rimase chiuso per parecchio tempo mentre veniva ristrutturato e rimodernato. Al termine dei lavori, sotto una nuova veste e con un nuovo nome, il Praça Da Bandeira riaprì i battenti.
Le speranze che la gente del posto dimenticasse in fretta i tremendi fatti del passato, però, furono solo un’utopia.
Anzi, le voci di una possibile infestazione si propagarono ulteriormente fino a creare una vera e propria leggenda.
I fantasmi del Joelma Building
Stando ai racconti, sembra che l’edificio sia interessato da intense attività paranormali. In particolare, dal 15° piano in sù sono state segnalate manifestazioni di fantasmi soprattutto sulle scale, mentre si verificherebbero periodici malfunzionamenti degli ascensori e dell’impianto antincendio.
Come se non bastasse, sugli stessi piani dell’edificio, si avvertirebbe spesso l’acre odore di buciato, ma il misterioso fumo non farebbe scattare l’allarme antincendio.
Negli anni il grattacielo è stato visitato anche da sensitivi ed esperti del paranormale, tutti concordi nell’affermare la presenza di un’intensa attività. Alcune presenze sarebbero benevole, mentre altre più ostili e malevole.