Conoscete la leggenda del fantasma di Giordano Bruno a Venezia? Si racconta che lo spettro del filosofo, nonché frate domenicano, esoterista e studioso delle dottrine dell’occulto, vissuto nel corso del XVI secolo, si manifesti nella dimora di Cà Mocenigo, dove l’uomo aveva soggiornato prima della condanna a morte.

La presenza del fantasma di Giordano Bruno nella casa di Campo San Samuele si renderebbe evidente con strani guasti ai condotti dell’acqua e conseguenti allagamenti. Il fantasma del monaco non apparirebbe a chiunque ma solo a donne anziane, facendosi vedere ad una particolare finestra dell’edificio con il viso segnato dalle bruciature del fuoco.

Sempre secondo il racconto, il monaco sarebbe giunto in città e avrebbe trovato ospitalità nella casa di Giovanni Mocenigo, il quale era interessato ad approfondire le sue conoscenze sulle arti della magia. Purtroppo, dopo diversi giorni, Mocenigo dovette ammettere di non aver trovato alcun beneficio dalla presenza del maestro e decise inoltre di sporgere denuncia per blasfemia e scetticismo nei confronti della Trinità. Un gesto che procurò a Giordano Bruno una lunga carcerazione.  

Dopo essere stato trasferito a Roma e aver cercato in ogni modo di negare le accuse nei suoi confronti, il monaco subì un processo lunghissimo. Il filosofo, sebbene inizialmente disposto ad abiurare sulle proprie concezioni considerate eretiche, tra le quali la negazione della creazione divina, l’immortalità dell’anima e l’infinità dell’universo, in ultimo decise di mantenere la sua posizione scatenando l’ira dei suoi accusatori.

Giordano Bruno ascoltò in ginocchio la lettura della condanna a morte e, dopo aver subito molti anni di torture, si preparò alla morte con queste ultime parole:

Maiori forsan cum timore sententiam in me fertis quam ego accipiam

(Forse tremate più voi nel pronunciare contro di me questa sentenza che io nell’ascoltarla).

È così che il monaco, rifiutando anche un ultimo tentativo di accettare il crocefisso, nel febbraio del 1600 trovò la morte sul rogo. Da quel momento, secondo la leggenda, il fantasma si manifesterebbe ogni anno in occasione dell’anniversario della morte.