La maledizione del Cecil Hotel? Potrebbe essere proprio una maledizione quella che ha provocano alcune delle tragiche morti avvenute all’interno dell’hotel maledetto. La lunga lista di episodi inquietanti accaduti al Cecil Hotel inizia in breve tempo dopo l’inaugurazione. Ultima, in ordine cronologico una studentessa canadese morta in circostanze misteriose nel 2013.

Il Cecil Hotel sorge a Los Angeles al 640 S. Main Street nel centro di Los Angeles. Fu costruito nel 1924 come un albergo di classe media ma ben presto, complice la Grande Depressione e il dilagare della povertà, si trasformò in un hotel economico, ostello e pensione.

Il Cecil Hotel divenne il luogo di passaggio di numerosi senzatetto, ma anche serial killer e prostitute, segnando negativamente la sua reputazione fino a farne uno dei luoghi più inquietanti degli Stati Uniti.

Dal 2011 il nome dell’Hotel è stato cambiato in Stay on Main, con la speranza di allontanare il ricordo dell’orda di suicidi, omicidi e sparizioni misteriose che si sono consumati all’interno delle sue 700 stanze.

Le tragiche date del Cecil hotel

  • 22 gennaio 1927, il 52enne Percy Ormond Cook si suicida nella sua camera sparandosi al capo.
  • 19 novembre 1931, il 46enne WK Norton si suicida ingerendo delle capsule di veleno.
  • settembre 1932, il 25enne Benjamin Dodich si suicida con un colpo d’arma da fuoco al capo.
  • 26 luglio 1934, il 53enne Louis D. Borden (ex sergente dell’esercito) si suicida recidendosi la gola con un rasoio.
  • marzo 1937, 25enne Grazia E. Magro, 25enne, perde la vita cadendo dalla finestra della sua camera al nono piano dell’albergo.
  • gennaio 1938, il 35enne Roy Thompson (Vigile del Fuoco del Corpo dei Marines) perde la vita gettandosi dall’ultimo piano del Cecil Hotel.
  • maggio 1939, il 39enne Erwin C. Neblett (ufficiale di Marina) viene trovato morto nella sua camera a causa di ingestione di veleno.
  • gennaio 1940, Dorothy Seger, 45 anni (insegnante) ingerisce del veleno all’interno del Cecil Hotel e muore qualche giorno più tardi in ospedale.
  • settembre 1944, la 19enne Dorothy Jean Purcell partorisce il suo bambino nella sua camera e in seguito lo getta dalla finestra. Verrà accusata di omicidio e in seguito assolta per pazzia.
  • durante il 1947, il corpo martoriato e mutilato di un’aspirante attrice di 25 anni di nome Elizabeth Short (Black Dahlia). La ragazza fu vista poco prima della morte al Cecil Hotel. Fu trovata terribilmente sfregiata e privata di tutto il sangue nel corpo.
  • novembre 1947, il 35enne Robert Smith salta dalla finestra della sua camera al 7° piano.
  • 22 ottobre 1954, la 55enne Helen Gurnee salta dalla finestra della sua camera al 7° piano finendo il suo volo sull’insegna dell’hotel.
  • 11 febbraio 1962, la 50enne Julia Frances Moore si getta dalla finestra della sua camera all’ottavo piano del Cecil Hotel.
  • 12 ottobre 1962, la 27enne Pauline Otton si gettò dalla finestra della sua camera al nono piano dopo una furiosa discussione con l’ex marito. Il corpo di Otton atterrò su un passante occasionale, Giorgio Giannini (65 anni) e i due persero la vita nello stesso momento.
  • 4 giugno 1964, la 65enne Pigeon Goldie Osgood (operatore telefonico in pensione), fu trovata morta nella sua stanza. L’autopsia confermò che la donna era stata pugnalata, picchiata e violentata. Dell’omicidio fu accusato il ventinovenne Jacques B. Ehlinger, visto camminare per Pershing Square con i vestiti macchiati di sangue, però successivamente il suo nome fu cancellato dai sospettati.
  • 20 dicembre 1975, una giovane donna registrata in hotel come Alison Lowell si è lanciata nel vuoto dalla sua camera al 12°piano.
  • Nel 1976 Jeffrey Thomas Paley (26 anni) con problemi mentali acquistò un fucile e, salito sul tetto del Cecil Hotel, sparò sulla folla sottostante. Per fortuna nessuno rimase ferito e l’uomo fu arrestato.
  • Tra il 1984 e il 1985 Richard “The Night Stalker” Ramirez si è spesso recato al Cecil Hotel, dove sceglieva le sue vittime tra sbandati e drogati. Nella sua folle scia di sangue, che il giudice definì come una crudeltà al di là di qualsiasi comprensibile comprensione umana. Raminez usò ogni arma possibile per mettere a segno i suoi omicidi, fino al machete e al ferro da stiro. Morì nel 2013, a 53 anni, nella prigione di San Quintino.
  • Nel 1988 un altro arresto all’interno del Cecil Hotel. È il 28enne Robert Sullivan, accusato della morte dell’ex fidanzata Teri Francis Craig.
  • Tra il 1990 e il 1992, un serial killer di nome Jack Unterweger (soprannominato The Writer) ha assassinato ben 11 prostitute tra Vienna, Praga e Los Angeles, soggiornando spesso al Cecil hotel. Unterwegeger strangolava le sue vittime con la loro lingerie e fu questo il metodo che scelse per togliersi la vita quando fu condannato all’ergastolo.
  • 1 settembre 1992, un giovane sudafricano non identificato è stato trovato morto al suolo per essere stato gettato, o essersi volontariamente lanciato, dalla finestra della sua camera.
  • 19 febbraio 2013, la giovane Elisa Lam (21 anni) viene ritrovata priva di vita in una delle cisterne poste sul tetto del Cecil Hotel. La ragazza, che era scomparsa da alcune settimane mentre soggiornava in hotel, fu dichiarata morta per annegamento.
  • Nel 2014 un ragazzo ha immortalato quello che potrebbe essere un fantasma all’interno di una delle camere del Cecil. La sagoma compare come una figura trasparente che sporge in piedi dalla finestra del 4° piano. Viste le numerosi morti tragiche avvenute all’interno dell’hotel, si pensa che nell’edificio ci siano numerosi spiriti intrappolati e rimasti qui.
  • 13 giugno 2015, il corpo di una giovane uomo viene trovato morto al di fuori dell’albergo. La causa della morte sembra sia stata, volontaria o meno, il volo da una delle camere del Cecil Hotel, anche se il personale ha smentito che si trattasse di un ospite della struttura.

Nel 2017 le tragiche storie del Cecil Hotel ha ispirato una serie TV, la American Horror Story, nella quale il Cortez Hotel rivisita gli avvenimenti accaduti all’interno di questa enorme struttura alberghiera posta nel cuore di Los Angeles.