Uno dei grandi misteri della storia riguarda l’Ordine dei Templari. Gli storici, in particolare, non hanno trovato una risposta univoca sulle dinamiche e sulla data di fondazione.
Una delle citazioni che si trovano sull’argomento riguarda quanto scritto dal cronista Guglielmo di Tiro di Gerusalemme, che con la sua Historia rerum in partibus transmarinis gestarum (seconda metà del XII secolo), racconta del voto solenne fatto da un gruppo di cavalieri di fronte a Garimond (patriarca di Gerusalemme) di seguire le regole di San Benedetto, ovvero vivere una vita in obbedienza, castità e povertà.
La fondazione dell’Ordine si colloca in Terrasanta presumibilmente tra il 1118 e il 1120 al termine della prima crociata. Nel 1099, a seguito della presa di Gerusalemme, iniziò un flusso notevole di pellegrini diretti verso la Palestina, i quali venivano spesso aggrediti e derubati.
L’iniziativa dei cavalieri, che avendo rinunciato a tutto si dedicavano esclusivamente a Cristo fu ben vista dal re e dal patriarca, forse fu per questo motivo che i vescovi affidarono loro la missione di rendere sicure le strade proteggendo i cittadini dagli agguati.
Sebbene non sappiamo nulla di certo circa l’esatta data di fondazione o sul numero preciso dei cavalieri, le parole di Giacomo di Vitry ci dipingono una bella immagine di nove cavalieri che, dopo aver abbracciato la causa, vissero per nove anni con gli abiti avuti con l’elemosina.
La vita da Cavaliere
Per entrare nell’Ordine, i Cavalieri facevano un voto solenne, rinunciavano a tutti i loro beni in favore della vita in totale povertà, castità e obbedienza. Il voto alla povertà era riservato, però, solo ai cavalieri, così la ricchezza della confraternita crebbe velocemente, grazie ai lasciti e alle donazioni che iniziarono a confluire spontaneamente.
I Templari erano inoltre obbligati a seguire regole molto rigide, partecipare a digiuni e celebrazioni religiose, fare l’elemosina. Portavano i capelli corti, con barba e baffi, indossavano mantello bianco sul quale era disegnata una croce rossa sulla spalla sinistra. In breve tempo, i cavalieri divennero migliaia e la loro influenza si espanse di tutta l’Europa.
Il nome iniziale con il quale venivano chiamati i primi cavalieri, Poveri Soldati di Cristo, nel tempo si trasformò in Cavalieri del Tempio e quindi in Templari, dal luogo in cui aveva sede l’Ordine, ovvero il Tempio di Salomone.
L’Ordine dei Templari è segnato dalla simbologia dei numeri, a partire dal 9 (presunto numero dei cavalieri che fecero per primi il voto solenne) che veniva considerato il numero santo per eccellenza e il numero 3 che simboleggiava il concetto della Trinità.
L’alone mistico che da sempre riveste la figura dell’Ordine ha fatto sì che nei secoli fiorissero numerose leggende, che incuriosiscono ancora oggi moltissimi sostenitori e appassionati.
Una ricchezza immensa
Verso l’inizio del 1300, l’Ordine dei Templari fu accusato di aver raggiunto un livello di ricchezza così elevata da non averne più il controllo. Secondo alcune ipotesi, sarebbe entrato addirittura in possesso del santo Graal e dell’Arca dell’alleanza, assumendo dei poteri così superiori da essere considerato come un pericoloso ostacolo da eliminare. Sul tesoro dei Templari ci sono state molte ipotesi ma non fu mai ritrovato.
Il declino dell’Ordine dei Templari
Iniziò così un repentino tramonto, dovuto soprattutto alle accuse di avidità e tradimento che portarono moltissimi cavalieri ad essere arrestati e condannati al rogo da Filippo il Bello, re di Francia. Nel 1312 l’Ordine venne definitivamente soppresso dal Concilio di Vienna.
Che fine ha fatto il tesoro dell’Ordine?
Nonostante la soppressione dell’Ordine, alcune ipotesi sostengono che i Templari continuarono segretamente a sopravvivere per molto tempo. Che ruolo ha avuto la Chiesa nella soppressione dei Templari? Che fine fece l’immensa ricchezza accumulata? In generale, venne ordinato che i beni fossero trasferiti agli Ospitalieri, in Francia e in tutta Europa i regnanti pretesero delle grosse fette di questa ricchezza.
In altri casi, come in Portogallo e in Spagna, le proprietà finirono per sovvenzionare la difesa contro i nemici, rispettivamente con l’Ordine del Cristo contro i Mori e con l’Ordine militare di Nostra Signora di Montesa contro i saraceni.