Conoscete la vera storia di Annabelle? Oltre ad essere stato lo spunto per la realizzazione di molte pellicole horror di successo, la famosa bambola ha un lato che forse non tutti conoscono, quel lato inquietante e oscuro che l’ha resa uno degli oggetti più pericolosi al mondo.
Infatti, la storia che ha ispirato i film è accaduta realmente. Protagonista una bambola Raggedy Ann, una bambola realizzata nel 1915, con folti capelli rossi e il nasino triangolare, che è diventata uno dei giocattoli più famosi e molto amata dai bambini.
Una Raggedy Ann sulla scena del crimine
Torniamo indietro di oltre cent’anni. Siamo a Portland (Massachusetts) degli anni ’50, cittadina sconvolta dal brutale omicidio di una donna di 40 anni e di sua figlia dodicenne Caroline. L’autore di tale crimine è il padre dell’adolescente e marito della donna: Douglas P. Adams.
Stando ai notiziari locali dell’epoca, l’uomo tagliò la gola di moglie e figlia con un coltello da intaglio e, in seguito, non seppe dire quale fosse il motivo che lo avesse spinto ad un gesto così tragico: “Legalmente sono colpevole, ma moralmente, questa è una storia diversa“.
Quale fosse il motivo che aveva armato la mano di Douglas, sta di fatto che nell’abitazione fu trovata una bambola Raggedy Ann a grandezza naturale seduta su una sedia. Dalla descrizione del Boston Evening si legge: “Il corpo della ragazza era disteso sul pavimento. Ai suoi piedi c’era un romanzo giallo. Una Raggedy Ann a grandezza naturale era seduta sulla sedia di fronte a lei“.
È curioso pensare che questi fatti sono accaduti 17 anni prima che l’inquietante Annabelle facesse la sua comparsa sulla scena.
La vera storia di Annabelle
Chi non ha mai sentito parlare della bambola demoniaca? Partendo dal ritrovamento di una bambola Raggedy Ann sul luogo del crimine di Portland, scopriamo quali sono le leggende che legano questo giocattolo al male.
È il 1970 e una certa Dierdre Bernard, un’infermiera di 25 anni, riceve una bambola Raggedy Ann a grandezza naturale in regalo dalla madre. È il regalo per il suo compleanno, sebbene un po’ inusuale vista l’età della ragazza.
L’infermiera viveva all’epoca insieme a una coinquilina di nome Lara Clifton e il ragazzo di quest’ultima, Cal Rendall. Dal momento in cui la bambola è entrata nel loro appartamento, le tre hanno iniziato a notare fatti molto strani, come il ritrovamento di biglietti scritti con una calligrafia da bambino e lo spostamento del giocattolo da dove lo avevano lasciato.
Quando la situazione divenne insopportabile, i tre ragazzi contattarono un medium che confermò la presenza di uno spirito nella bambola: era lo spirito di una bambina di 7 anni di nome Annabelle Higgins, morta nelle vicinanze.
Lo spirito chiedeva di poter possedere il giocattolo e i tre, pensando che lo spirito di un bambino non avrebbe potuto causare nessun danno, accettarono. Una convinzione più che sbagliata, perché dal momento in cui lo spirito si impossessò della bambola, le cose iniziarono a degenerare.
Sulla bambola comparvero delle macchie rosse simili al sangue e Cal Rendall ebbe degli incubi in cui Annabelle era protagonista. Fu anche aggredito fisicamente, riportando dei profondi graffi.
La gravità della situazione era tale che i ragazzi decisero di contattare un sacerdote, padre Hegan, che contattò direttamente padre Cooke per far intervenire la coppia più famosa tra gli indagatori del paranormale: Ed e Lorraine Warren.
Gli investigatori, dopo aver visionato la bambola, affermarono che in effetti non si trattava dello spirito di una bambina, bensì di uno spirito demoniaco che voleva possedere uno degli inquilini della casa e consigliarono a padre Cooke di liberare la casa attraverso un esorcismo.
L’esorcismo non venne fatto ma padre Cooke benedisse la casa e i tre inquilini, poi lasciò l’abitazione insieme ai coniugi Warren, che su richiesta portarono via la Raggedy Ann. Mentre rientravano in macchina, i Warren ebbero problemi al servosterzo e ai freni dell’auto.
I Warren fecero costruire una speciale custodia per la bambola, dopo che la stessa era riuscita a fuggire diverse volte. Custodita in una teca di vetro nel Museo dell’Occulto di Monroe (Connecticut), Annabelle ha segnato il destino dei visitatori del museo che l’hanno derisa. Tutti, infatti, hanno avuto incidenti gravissimi o mortali dopo aver lasciato casa Warren.
Ai tempi in cui la vedova Lorraine gestiva il Museo dell’Occulto insieme al genero Tony Spera, quest’ultimo ha affermato che di tutti gli oggetti presenti, la bambola era l’oggetto che temeva di più.
Anche la figlia della famosa coppia, Judy, temeva Annabelle. La ragazza affermò che i genitori le avevano sempre imposto due regole riguardo alla bambola: non guardarla negli occhi e non darle confidenza.
La storia della bambola Annabelle è diventata famosa in tutto il mondo grazie ai titoli dei giornali e i libri scritti dai Warren. Diventata un’icona dell’horror, Annabelle è diventata anche la protagonista di numerosi film di successo.
Ad oggi, Annabelle viene considerata come uno degli oggetti più pericolosi della storia.
Annabelle al cinema
Il personaggio della bambola indemoniata è diventata famosa anche grazie ai racconti dei coniugi Ed e Lorraine Warren ed è arrivata al cinema. La sua prima apparizione risale a L’evocazione – The Conjuring nel 2013, seguito da Annabelle, Annabelle 2 e Annabelle 3.
La nascita della Raggedy Ann
Se conosciamo la vera storia di Annabelle, molti non sanno come è venuta l’idea di creare un giocattolo come la Raggedy Ann. Nel 1915, il suo ideatore Johnny Gruelle trovò una bambola di pezza in soffitta e decise di ripulirla e regalarla alla figlia Marcella.
La bambola non aveva un viso disegnato, così Gruelle lo disegnò e chiamò il giocattolo Raggedy Ann. La figlia apprezzò molto il regalo e ci giocò per molto tempo, così il padre pensò che un regalo simile sarebbe piaciuto anche ad altri bambini.
Fu così che brevettò il progetto e partì la produzione in pompa magna delle popolari Raggedy Ann. Marcella, una volta arrivata ai 13 anni, contrasse la difterite e morì. Negli ultimi mesi di vita, i famigliari descrissero la bambina come “posseduta“.
Il destino della bambola Raggedy Ann, nata per creare un momento di gioco e spensieratezza nei bambini, sembrava invece destinata a diventare famosa per fatti oscuri e poco rassicuranti.
Pareri discordanti
Non tutti credono nella possibilità che la bambola Annabelle fosse posseduta da un demone. C’è anche chi è scettico o, assolutamente, non crede. È il caso di Joseph Laycock, l’assistente del professore di studi religiosi dell’Università del Texas, il quale ha liquidato il Museo dell’Occulto come un luogo “pieno di cianfrusaglie di Halloween, bambole e giocattoli e libri che si possono acquistare in qualsiasi libreria“.
Secondo Laycock, la leggenda di Annabelle può essere un caso di studio per determinare il nesso tra il folclore paranormale e la cultura pop, ma definisce l’idea delle bambole possedute come il modo che “permette ai moderni demonologi di trovare il male soprannaturale nel più banale e domestico dei luoghi“.
Secondo la scrittrice Sharon A. Hill, molte delle storie investigate dai coniugi Warren sarebbero dubbie e molte persone potrebbero avere difficoltà nel determinare il punto in cui le storie vere raccontate dai Warren diventano invece rappresentazione cinematografica. Sempre riguardo agli investigatori, Hill ha dichiarato: “Come nella vita reale di Ed Warren, la vita reale di Annabelle è in realtà molto meno impressionante“.
E di Annabelle, cosa dice la scrittrice? Secondo Hill “Non abbiamo altro che la parola di Ed in questo e nella storia e nelle origini degli oggetti presenti nel museo“.