Il Lago di Bolsena è un lago di origine vulcanica che si trova nel Lazio. Al largo delle coste di Capodimonte si trova la più grande delle isole del lago, l’Isola Bisentina. Mentre nelle acque di fronte al centro abitato di Marta sorge l’Isola Martana, famosa per la leggenda della regina Amalasunta.
Le leggende del Lago di Bolsena risalgono ad un tempo passato, quando anche il territorio era molto diverso da quello che è oggi. Il circondario era rivestito da una fitta foresta e la vita trascorreva tranquilla sia in riva al lago che nelle vicinanze.
La leggenda di Amalasunta
Nel 526 d.C., alla morte di Teodorico, re degli Ostrogoti, salì al comando la sua unica figlia, Amalasunta appunto. Prima di restare vedova, la donna aveva avuto due figli: Matasunta e Atalarico, il predestinato a seguire la reggenza.
Data la minore età di Atalarico, Amalasunta prese il potere, ma il ragazzo era di salute cagionevole e morì nel 534 lasciando la madre priva di qualsiasi diritto al quel governo. Amalasunta cercò di recuperare il trono sposando suo cugino Teodato.
La quiete del luogo fu disturbata da un malessere generale: il popolo non vedeva di buon occhio che ad occupare un posto di potere ci fosse una donna. La Regina Amalasunta non era ben vista dal popolo, benché fosse una regnante saggia e di buone maniere.
Nel tentativo di mantenere il favore della popolazione, il marito di Amalasunta decise di tenderle un tranello, con il quale sarebbe riuscito ad allontanare la sovrana dal regno e continuare a beneficiare dell’appoggio del popolo.
Per riuscire nel suo intento, il consorte della Regina le affidò l’incarico di recarsi fuori dal paese e, nel contempo, assoldò alcuni uomini che l’avrebbero rapita e reclusa sull’Isola Martana fino alla morte. Quel giorno arrivò, ma non senza lasciare una scia di mistero che non sarebbe mai stato svelato.
Come morì la Regina Amalasunta? Sembra che fu uccisa da dei sicari, ma non si conosce altro. Si dice che intorno all’isola, nelle acque adiacenti al punto dove la regina sarebbe morta, ancora oggi si possono udire strani rumori, fischi e sibili inspiegabili. Da qui è nata la leggenda della Regina Amalasunta che non avrebbe perdonato il marito per averla messa da parte.
Nel 1994, in occasione del 1500esimo anniversario della nascita di Amalasunta, il paese di Marta le ha reso omaggio con l’affissione di una targa commemorativa affissa su una roccia dell’isola.
L’isola Bisentina
Secondo la leggenda dell’isola Bisentina, esisterebbe sull’isola un passaggio segreto che un tempo permetteva di raggiungere il regno di Agarthi. Il regno sarebbe stato abitato da esseri sovrannaturali e incontaminati dal male.
L’isola è disabitata ma può essere visitata grazie alle visite guidate. Il territorio dell’isola è caratterizzato da un habitat rigoglioso, storia e arte che si intrecciano in un luogo ricco di mistero.
Santa Cristina
Un altro mistero del lago di Bolsena è legato ad un personaggio storico di questi luoghi: Santa Cristina. La ragazza era figlia di Urbano, conosciuto nemico dei cristiani. Egli cercò in tutti i modi di ostacolare il credo cristiano di sua figlia, fino a tentare alla sua vita.
Tra i suoi tentativi per far desistere Cristina dalla fede, Urbano diede ordine che la fanciulla fosse frustata con la verga e rinchiusa in prigione. Inoltre, vedendo che le sue azioni non ottenevano il risultato sperato, l’uomo fece rinchiudere la figlia in prigione e la condannò al fuoco e alla ruota, ma nulla.
Cristina non riportò alcun danno, ragion per cui Urbano decise l’ultimo atto: ordinò che fosse gettata nel lago di Bolsena con una grossa pietra appesa al collo. Anche questa volta, però, Cristina fuoriuscì dalle acque illesa.
Come fece la ragazza a salvarsi a ritornare in superficie sana e salva nessuno può saperlo. Sta di fatto che anche questo è un altro dei misteri del lago di Bolsena.
Un soggiorno sul Lago di Bolsena
Il colori del Lago al calar della sera da soli possono bastare per organizzare un fantastico fine settimana sulle rive delle sue acque calme e salmastre. Nel frattempo, dopo aver visto la Rocca, gli scavi archeologici e il piccolo borgo.