Il Lago di Vico, con i suoi boschi e la sua natura lussureggiante, è un luogo ricco di leggende e misteri. Avvistamenti, episodi inspiegabili e antichi racconti popolari portano alla luce una parte della Tuscia sconosciuta e affascinante.

Con la sua forma a ferro di cavallo, il lago di Vico si adagia sulle alture alle spalle di Caprarola, San Martino al Cimino e Ronciglione. Al suo posto in epoca preistorica sorgeva un vulcano alto migliaia di metri, che poi esplose eruttando tonnellate di materiale sulla valle sottostante.

Probabilmente fu la natura straordinaria di questi fenomeni sconosciuti a far nascere nella popolazione miti e leggende. Oggi il Lago di Vico, con la sua ricca riserva naturale, rappresenta uno dei luoghi più misteriosi dell’intera Tuscia.

Quali sono i punti più interessanti da visitare? La grotta del diavolo è soltanto una delle attrattive, l’ex base militare, il Monte Venere e le stesse acque del lago nascondono misteri e segreti tutti da scoprire.

Lago di Vico

Iniziamo proprio dal lago e dalle sue splendide acque, le quali sembrano nascondere energie sconosciute e incomprensibili. Secondo la leggenda, il lago di Vico fu originato da Ercole, il quale conficcò la sua verga nel terreno per dimostrare tutta la sua forza.

Nessuno degli abitanti del posto riuscì a rimuoverla, se non Ercole stesso. Dalla voragine lasciata dall’estrazione della verga iniziò a sgorgare un getto d’acqua che inondò la valle formando il lago di Vico.

Sulle acque del lago sono state segnalate luci misteriose che si muovono e creature misteriose che sembrano capaci di percepire le energie sconosciute delle acque.

La spiaggia del lago di Vico

Anche la spiaggia del lago sembra sia interessata da fenomeni e rumori di natura inspiegabile, ma qualcosa di misterioso è presente anche sul fondale dove sorge una statua le cui origini sono ancora oggi sconosciute.

La statua

La “Venere del lago di Vico” è adagiata sul fondale del lago ed è alta circa un metro e mezzo. La figura rappresenta una figura femminile inginocchiata, con il braccio sinistro disteso lungo il fianco e il destro alzato sopra il capo a sostenere una giara.

La scoperta risale all’estate 2016, quando una severa siccità fece abbassare il livello delle acque del lago permettendo alla Ninfa di essere vista e fotografata per la prima volta dopo migliaia di anni.

Pozzo del Diavolo

All’interno di una bella faggeta del Monte Venere, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, c’è un luogo che piacerà molto agli amanti del mistero: il pozzo del diavolo.

Questa cavità di origine vulcanica si trova a circa 800 mt s.l.m. e si è formata da uno svuotamento di massa lavica, unico caso nella regione. Secondo una teoria più suggestiva, il pozzo sarebbe il luogo dove, secondo la leggenda, Ercole avrebbe conficcato la sua clava.