I nostri giorni sul lago di Bolsena purtroppo sono finiti, così dopo aver fatto i bagagli ci dirigiamo verso il Lago Trasimeno. Questa volta abbiamo scelto una struttura con il solo pernottamento che si chiama “Le Tre Isole“. Il sito, come visto sul web in fase di prenotazione, ha molte qualità, tra cui la vista sul lago, una piscina e campi da tennis che però non abbiamo avuto il tempo di vedere.
Sesto Giorno
Torniamo a noi, siamo venuti sul lago Trasimeno per un motivo ben preciso: visitare il Complesso Templare di San Bevignate, ma in fase di prenotazione ci siamo resi conto che il complesso era visitabile solo nel fine settimana. Pazienza!
Da questo punto in avanti, quindi, possiamo dire di essere andati “a braccio”. Cosa fare sul lago Trasimeno? Le Isole, ha suggerito qualcuno.
E così eccoci all’imbarcadero, dove ci sono chiare indicazioni per raggiungere le isole. Abbiamo scelto l’Isola Polvese.
Siamo già sul battello diretti all’isola, che sembra così vicina da poterla toccare, ma per raggiungerla ci vuole il suo tempo.
Una volta scesi dal battello, tutti i visitatori sono rimasti con il naso all’insù studiando il pannello informativo C’è chi si incamminava a destra e chi a sinistra. Noi vediamo una merlatura: partiamo da lì.
É in questi casi che l’interesse si dimostra in tutta la sua completezza, con il desiderio di entrare in contatto con questi resti di storia. Sull’Isola Polvese c’è la Rocca, una fortezza che aveva il compito di proteggere gli isolani dagli attacchi nemici.
La costruzione della prima torre dovrebbe risalire ai primi anni del 1400 e, dopo anni di splendore, due secoli dopo la Rocca visse il suo unico momento bellico durante la Guerra Barberina del 1643.
Sulle torri sono ancora ben visibili le caditoie, dalle quali venivano lanciate pietre e olio bollente sui nemici. La struttura sembra ben conservata, probabilmente fino a qualche tempo fa era permesso anche salire dalla torre e raggiungere il camminamento. Lo si deduce dalla passarella in ferro che percorre tutto il perimetro delle mura.
A quanto pare oggi il sito non è più in totale sicurezza, infatti ci è possibile solo entrare all’interno dal portone, dove si vedono ancora i segni di quello che probabilmente era una sorta di ponte levatoio. All’interno delle mura non ci sono costruzioni, questo fa pensare che la Rocca avesse solo una funzione difensiva e non fu mai una residenza nobiliare.
Molto bella la Rocca, soprattutto inaspettato trovare un’attrazione del genere su un’isola, che benché sia quella più grande tra le isole del Lago Trasimeno, è comunque di piccole dimensioni. Non ci resta che proseguire sulla stradina di campagna, sotto ai piedi splendidi sassolini bianchissimi. Ai lati della strada, ovunque, coltivazioni di ulivi.
Dopo aver superato la Chiesa di San Giuliano, facciamo una deviazione a destra e passiamo per la Piscina dei Porcinai. Ritornati sui nostri passi proseguiamo verso il Monastero dei Monaci Olivetani e i resti della Chiesa di San Secondo.
Della Chiesa di San Secondo restano alcune parti delle mura perimetrali, l’abside, la cripta e la facciata. I primi cenni della presenza della struttura risalgono al 1014. Dopo secoli di vita monastica e dispute per la contesa della giurisdizione, verso il ‘500 il Monastero iniziò a subire un lento abbandono, anche a causa dell’abbassamento delle acque del lago, che fecero dell’isola un luogo paludoso e poco salubre. L’abbandono definitivo risale al 1708.
Siamo arrivati alla fine del giro dell’Isola Polvese, ci incamminiamo verso il molo dove secondo gli orari pubblicati arriva puntualmente il battello che ci riporta sulla terra ferma.
Ultimo pomeriggio rimasto di questo viaggio nel mistero, decidiamo di pranzare e di goderci un’ultima chicca. Si tratta di Castiglione del Lago, dove ci attende la bellissima Rocca del Leone.
La Rocca del Leone sorge sui resti di una acropoli etrusca e fu voluta nel corso del 1200 da Federico II di Svevia. La struttura ha una forma pentagonale irregolare ed è dominata da una torre triangolare alta 39 metri. Le mura merlate sono unite agli angoli da altre quattro torri.
Una volta entrati ed acquistato il biglietto d’ingresso, la signora della biglietteria ci fa una gentilezza. Siccome il cielo è pronto per scaricare un grosso acquazzone, ci fa dirigere direttamente verso la Rocca che è tutta all’aperto e, dopo averla visitata, ritorneremo all’interno per visitare il Museo.
Apprezziamo molto il gesto, e in effetti la signora aveva ragione. Non appena terminata la visita alla Rocca è scoppiato un fragoroso temporale.
Il Palazzo Ducale è collegato direttamente al fortilizio tramite un lunghissimo corridoio, ricavato sul camminamento esterno della fortezza medievale. All’ingresso è presente un semaforo, probabilmente per dirigere il senso dei visitatori data la strettezza del passaggio.
Dalle innumerevoli feritoie si scorge un panorama spettacolare sul lago. Il cielo scuro, oltretutto, fa assumere alle acque del lago una colorazione che sembra artificiale.
La posizione della Rocca era strategicamente posta a difesa delle coste e delle acque del Lago Trasimeno. Grazie al contributo di Ascanio della Corgna la Rocca divenne praticamente inespugnabile in caso di attacco. Ma le funzioni della Rocca non furono solo militari.
Nel 1503 la Rocca fu ampliata e divenne la residenza estiva di Gianpaolo Baglioni e Malatesta IV (signori di Perugia). Nei secoli successivi il fortilizio andò sempre più perdendo la sua funzione difensiva, fino al 1647, quando alla morte di Fulvio II, che non lasciava eredi, la Rocca del Leone passò sotto la giurisdizione pontificia.
Dal 1860, invece, la Rocca è di proprietà del comune che gestisce anche il Museo.
Ripercorriamo il lunghissimo camminamento della Rocca, accompagnati da improvvisi lampi e con le prime gocce di pioggia che iniziano a sferzare l’aria. All’ingresso nel Palazzo della Corgna ci attendono le otto sale affrescate del primo piano.
Sulla sinistra in alto la Sala dell’Eneide, meravigliosa con le sue decorazioni che rappresentano scene tratte dall’Eneide di Virgilio.
All’uscita da Palazzo della Scorgna il cielo sembra già essersi rasserenato. Ritorniamo verso casa, ci attende la preparazione dei bagagli e la partenza. Sulla strada per San Feliciano, dove abbiamo preso alloggio, ci troviamo a passare per una località che si chiama Zocco (PG), dove visitiamo brevemente le rovine del castello, purtroppo chiuso perché in stato di rovina.
Lasciamo anche il lago Trasimeno con un po’ di dispiacere, un altro viaggio, un altro nel mistero che finisce. Siamo certi, però, che ripartiremo al più presto. Un ultimo sguardo alle acque calme del lago.
Siamo riusciti a visitare quasi tutto ciò che avevamo messo in agenda. Ci sono alcune località che però non sono rientrate nel nostro viaggio, vuoi per gli orari di ingresso, vuoi per la mancanza di tempo a disposizione. Speriamo di visitarle al più presto: