anello di valentino

I gioielli possono sprigionare energie negative? Potrebbe essere così per l’anello maledetto di Valentino.

Tra gli oggetti considerati portatori di energie negative e ai quali vengono spesso attribuite oscure maledizioni ci sono, oltre a bambole, libri e quadri, anche i gioielli. Oggetti a cui riserviamo un importante valore affettivo, li portiamo sul corpo e sono legati a noi da un evento o una promessa importante nella nostra vita.

Anche i gioielli possono essere maledetti? Sembra proprio così, o perlomeno è ciò che alcuni monili ci raccontano del loro passato. Dopo essere passati da un proprietario all’altro, finché la loro origine si perde nella memoria. Vediamo la storia e gli eventi inquietanti legati all’anello di Valentino.

Le disgrazie di Valentino

Nei primi decenni degli anni Venti, Rodolfo Valentino è stato uno dei personaggi più noti sulla scena del cinema. Di origini italiane, Valentino rappresentava la figura del primo sex symbol che combinava una indubbia bellezza ad un innato talento per la recitazione.

L’attore si trovava a San Francisco, quando in un negozio notò un anello dalla linea molto semplice che portava incastonato un grosso occhio di tigre. Sebbene fosse lontano dallo stile del tempo, Valentino restò incantato dal gioiello e decise di acquistarlo.

Si racconta che già allora, il proprietario del negozio avesse messo in guardia il famoso acquirente dalle energie negative che l’anello sembrava sprigionare. Chi lo aveva acquistato prima di lui, disse l’uomo, era andato incontro a disgrazie e lutti.

Nonostante l’avvertimento, Valentino acquistò l’anello e lo indossò in molte occasioni, persino sul set del film che stava registrando, “Il giovane Rajah“. Inspiegabilmente, dopo aver accumulato anni di successi, il film si rivelò un flop colossale e Valentino iniziò a sospettare un’influenza diretta dell’anello su ciò che stava succedendo.

Decise così di mettere da parte l’anello, anche perché era consapevole della superstizione che vagava nel mondo del cinema. Al termine delle riprese de “Il figlio dello sceicco“, Valentino decise di indossare di nuovo il suo anello. Dopo alcune settimane l’attore ebbe un malore che richiese un ricovero d’urgenza al Polyclinic Hospital di New York.

Durante le analisi, i medici scoprirono che Valentino soffriva di un’ulcera gastrica e di appendicite. L’attore fu colto da un attacco di peritonite ma, nonostante il tentativo di intervenire chirurgicamente, l’attore morì il 23 agosto 1926 a soli 31 anni.

I nuovi proprietari dell’anello maledetto

Dopo la morte di Valentino, che fine fece il suo anello? All’apertura del testamento, la sua amante Pola Negri ebbe la possibilità di avere un oggetto appartenuto al defunto e, tragica coincidenza, scelse proprio l’anello maledetto.

Dal momento in cui prese possesso dell’anello, la carriera di Pola Negri subì una brusca interruzione, non riuscì più ad ottenere collaborazioni con produzioni di successo e l’attrice passò dalla posizione di promettente stella cinematografica ad attrice quasi sconosciuta.

Non molto tempo dopo, l’attrice incontrò un artista di nome Russ Colombo di cui si innamorò. La storia d’amore fu di breve durata ma la Negri decise comunque di regalare a Colombo l’anello che era appartenuto a Valentino. A breve, Colombo perse la vita a causa di un colpo di pistola partito accidentalmente dalla pistola di un suo amico.

A seguito della morte di Colombo, tutti i suoi beni vennero ereditati dal cugino, che decise di donare il famoso anello al migliore amico del defunto: Joe Casino. Quest’ultimo, però, non idossò l’anello ma decise invece di porlo in una teca di vetro.

Passarono gli anni e, quando ormai Joe Casino si era convinto che il gioiello non nascondesse nessuna energia negativa, decise finalmente di indossarlo. Soltanto una settimana dopo, mentre era alla guida della sua auto, il veicolo di Joe venne travolto da un camion e l’uomo morì sul colpo.

Dopo la morte del fratello, Del Casino si ritrovò suo malgrado a possedere l’anello di Valentino e lo indossò senza problemi per un po’ di tempo, giusto il tempo per far ricredere i superstiziosi. Una notte un ladro di nome James Willis si intrufolò nell’appartamento di Del e rubò diverse cose tra cui l’anello.

Durante la fuga, Willis fu ucciso da un colpo “di avvertimento” della polizia che lo stava inseguendo. A quel punto, Del decise di liberarsi del gioiello e lo consegnò al regista Edward Small, che era impegnato nelle riprese di un film biografico sulla vita di Rodolfo Valentino.

L’anello maledetto ritornava quindi sul set, non al dito del suo proprietario originario, ma indossato dal giovane attore che vestiva i panni di Valentino. Anche la sorte della star Jack Dunn fu influenzata dalle energie negative trasmesse dal gioiello. L’attore, infatti, contrasse una malattia infettiva da un coniglio e morì a soli 21 anni.

A quel punto, Del Casino decise che l’anello di Valentino aveva già creato troppi problemi e decise di recuperarlo e chiuderlo in una cassaforte, dove rimase fino alla morte dell’uomo. In seguito, poi, il gioiello fu trasferito nel caveau di una banca ma la sua storia non era ancora finita.

Durante una rapina in banca, l’anello fu trafugato un’altra volta ma i ladri furono inseguiti e uccisi dalla polizia. Così Destiny ring, come l’anello maledetto veniva chiamano all’epoca, potè ritornare nel caveau della banca.

Ad un certo punto se ne persero le tracce, sebbene qualcuno sostenga che quello custodito nel caveau sia una copia del gioiello e che l’originale sia ancora oggi in circolazione a diffondere la sua maledizione. La storia dell’anello è diventata così conosciuta da rasentare la leggenda, con chi associa gli eventi accaduti ai vari proprietari come fenomeni paranormali.

Si racconta che l’anello sia in grado di portare sfortuna anche attraverso le fotografie in cui è impresso e qualcuno sostiene di aver avvistato il fantasma di Valentino nei pressi della sua tomba nel cimitero di Los Angeles.