Dolmen, pozzi sacri, menhir e antiche necropoli scavate nella roccia: i luoghi piú leggendari dell’isola.

Quali sono le mete esoteriche della Sardegna? L’isola è una terra magica, sede dell’antica civiltà nuragica: storia e mistero si intrecciano nelle leggende e attirano ogni anno una schiera infinita di appassionati di esoterismo.

Ci sono tantissimi luoghi incantati da visitare in una terra dal passato così ricco. Le domus de janas, necropoli scavate nella roccia, i dolmen e i menhir, senza dimenticare le Nuraghe, le tombe dei giganti e i castelli.

Ecco le mete esoteriche della Sardegna più suggestive:

La leggenda delle Janas

In Sardegna c’è un’antica leggenda che racconta la presenza di fatine dalla pelle candida che apparirebbero di notte. Le loro case sarebbero tombe pre nuragiche scavate nella roccia. Una delle domus de janas che è possibile visitare è quella di Su Crucifissu Mannu di Porto Torres, ma ce ne sono migliaia su tutto il territorio ad eccezione della Gallura.

Si stima che le domus de janas scoperte finora siano oltre duemila, si presentano isolate o raggruppate a decine, spesso collegate da una rete di cunicoli sotterranei che ne fanno un unico, grande e suggestivo cimitero sotterraneo.

Le prime costruzioni risalgono alla metà del IV secolo a.C. ai tempi della civiltà di cultura Ozieri, che veneravano sia simboli della forza femminile come la Luna e simboli della forza maschile come il Sole e il Toro.

Tra le domus de janas più belle da visitare:

  • Domus di Sedini
  • Roccia dell’elefante
  • Domus de S’incantu
  • Sant’Andrea Priu
  • Anghelu Ruju

La piramide di Monte d’Accoddi

Assomiglia a una ziqqurat mesopotamica la piramide di Monte d’Accoddi ed è avvolta da un alone di mistero: non è nota nessuna possibilità di contatto tra la civiltà della Mezzaluna fertile e le antiche popolazioni sarde. Come si spiega allora questa somiglianza?

La piramide di Monte d’Accoddi è un importante sito archeologico prenuragico risalente al 4000-3650 a.C. La piramide è collegata ad una domus de janas e a un possibile tempio costruito con pietre nella roccia, preesistenti alla costruzione della piramide.

Intorno al III Millennio a.C. la piramide fu ricoperta da uno strato di terra e calcare polverizzato e fu solo con i primi scavi del 1954 (Ercole Contu) che il monumento ha potuto rivedere la luce. Durante i successivi scavi archeologici del 1979 furono scoperti altri due altari costruiti in epoche diverse.

Sito archeologico di Pranu Mutteddu

Immerso tra la natura incontaminata della parte centro-orientale del sud dell’Isola, questo sito archeologico è stato paragonato a Stonehenge e soprannominato la Stonehenge di Sardegna.

L’area si estende per circa 200 Mila metri quadri, immersa tra querce di sughero. Il complesso monumentale prenuragico è formato da gruppi di menhir che si alternano senza una particolare logica. Nella parte più a nord si trova l’agglomerato di capanne della necropoli, mentre a sud del villaggio, troviamo i sepolcreti di Pranu Muttedu e di Nuraxeddu. Tutto intorno vari gruppi di coppie di menhir, fino all’area più a sud dove sorge la necropoli a domus de Janas di Genna Accas.

Su Nuraxi

Situato nel cuore della Sardegna, Su Nuraxi è uno dei più apprezzati nuraghi di tutta l’isola. Il sito archeologico di Barumini è composto da un grande nuraghe risalente tra il XVI e XIV secolo a.C. e circondato dal villaggio nuragico del XIII-VI secolo a.C.

L’area è stata scoperta e portata alla luce durante gli anni ‘50 grazie agli scavi dell’archeologo Giovanni Lilliu. Si tratta di un luogo unico che dal 1997 è riconosciuto Patrimonio Mondiale dell’umanità dell’UNESCO e una delle mete esoteriche della Sardegna più apprezzate.

Complesso nuragico di Santa Cristina

Ciò che fa di questo complesso un santuario preistorico è la presenza al suo interno di un tempio a pozzo che risale al 1300 a.C. dove veniva celebrato il rito delle acque. Durante le notti di plenilunio le donne scendevano la scalinata per raggiungere la sorgente d’acqua, dove, seguendo il culto della Dea madre, si celebrava il rito di purificazione.

La strega Julia Casu Masia Porcu

La Sardegna conserva molte tradizioni e alcune tra le più appassionanti ricordano le streghe. Una delle mete esoteriche più interessanti della Sardegna si trova in provincia di Oristano, dove aleggia la storia leggendaria di una delle streghe più conosciute di tutta la Sardegna: Julia Casu Masia Porcu.

La valle della Luna

Per immergersi in una perfetta atmosfera esoterica, dove predomina la pace e la semplicità bisogna raggiungere un sito magico nel comune di Santa Teresa di Gallura: la valle della Luna. Un luogo immerso nella natura incontaminata scelto a partire dagli anni ‘ 60 dalla comunità hippy per rifugiarsi nella pace delle capanne di legno e nelle grotte scavate dal vento.

Grotte di Nettuno

Avvicinandosi al mare, queste formazioni carsiche evocano certamente un senso di mistero, la sensazione di entrare in contatto con un mondo sconosciuto e magico: quello delle grandi profondità. Ci troviamo alle Grotte di Nettuno, una parte di quella che è la Sardegna esoterica più apprezzata.

Le Grotte carsiche di Nettuno si trovano tra le falesie che si affacciano sul mare nei pressi di Alghero e sono raggiungibili attraverso una lunga scalinata. Al di sotto dello strato di terra le grotte si sviluppano in cunicoli e gallerie per circa 2,5 chilometri.

Nuraghe Aias

Su tutta l’isola di possono vedere queste costruzioni particolari in pietra, risalenti all’età del bronzo, che venivano utilizzate sia come abitazione che come roccaforte. Tra tutte, le Nuraghe Aias sono sicuramente le più suggestive. Il motivo è molto semplice: durante il solstizio d’estate i raggi del sole penetrano dal tetto e illuminano il loro interno con un fenomeno al limite del sovrannaturale.

Una leggenda sostiene che questi raggi avrebbero delle strane proprietà misteriose, come quella di far risultare in negativo qualsiasi fotografia scattata all’interno del nuraghe in quel determinato periodo dell’anno. Durante il resto dell’anno, invece, non ci sarebbero problemi.

Ma non è finita qui. Si dice addirittura che un uomo, facendosi fotografare all’interno del nuraghe durante il solstizio d’estate, avrebbe scoperto una grave malattia, fungendo la costruzione da camera ai raggi X. Gli antichi abitanti dell’isola erano a conoscenza di queste misteriose radiazioni? Chissà.

Il castello di Medusa

Tra i luoghi più suggestivi della Sardegna c’è il castello di Medusa, una costruzione atipica che si trova nel centro dell’isola. Non fu costruito infatti su un’altura da cui dominare le terre circostanti, ma al di sopra di un terreno piano e circondato da una natura impervia e inaccessibile. Oggi del castello restano solo dei ruderi ma si legge che verso la fine dell’800 era considerato con un luogo infestato da spettri.

Del castello si racconta anche che al suo interno siano nascosti dei tesori immensi, ma nessuno avrebbe mai potuto trovarli, forse perché protetti da forze misteriose.