Capita quasi a tutti, almeno una volta nella vita, di provare un déjà vu, la strana sensazione di aver già vissuto un determinato momento o sapere esattamente cosa verrà detto di lì a pochi secondi. Sperimentato? È una percezione affascinante quanto enigmatica e capace di turbarci.

Tante le teorie che cercano di spiegare il fenomeno, l’enigma del déjà vu a tutt’oggi resta ancora sconosciuto. Vediamo quali sono le convinzioni degli esperti.

Gli studi sul déjà vu

Una delle ultime ricerche sull’argomento del déjà vu è stata condotta da un team dell’università scozzese di Sant’Andrews. I risultati dei ricercatori ha portato a supporre che il fenomeno non sarebbe altro che un processo del nostro cervello per verificare i ricordi immagazzinati.

Gli studi sul déjà vu si sono basati su speciali test somministrati ad un gruppo di volontari, che aveva lo scopo di identificare la famigliarità di un vocabolo immagazzinato nella memoria.

Per fare ciò si erano serviti della risonanza magnetica funzionale, che di fatto aveva confermato che i volontari durante il test non avevano attivato l’area del cervello coinvolta con la memoria bensì le zone cerebrali responsabili del processo decisionale.

Con questi risultati, gli scienziati hanno concluso che durante il déjà vu il nostro cervello verifica i ricordi presenti nella memoria attraverso un check, stimolato dalla discrepanza tra ciò che è il ricordo con quello che effettivamente si è vissuto.

Il fenomeno in questione, secondo le ricerche, riguarderebbe l’80% della popolazione che però viene ritenuto innocuo. Gli studiosi, sebbene si occupino del fenomeno fin da inizio ‘900, non hanno ancora dato una spiegazione scientifica certa, probabilmente dovuto alla difficoltà di analizzare il déjà vu al momento in cui accade.

Le teorie

Tra le teorie più accreditate sul déjà vu c’è quella neurologica, che giustifica il fenomeno come il risultato di un breve ma innocuo malfunzionamento del cervello. Secondo un’altra teoria, invece, si tratterrebbe di un doppio ricordo, con una discrepanza tra i tempi di immagazzinamento del ricordo tra la memoria a breve termine e quella a lungo termine. La differenza tra questi “tempi” produrrebbe la sensazione che una situazione sia accaduta nel passato.

Ci sarebbe poi la possibilità che il fenomeno sia dovuto ad un falso riconoscimento da parte del cervello che confonderebbe dei frammenti di ricordi con situazioni simili già provate in passato, il che produrrebbe la sensazione di familiarità.

Un errore nel sistema dell’attenzione è la teoria secondo la quale il déjà vu sarebbe causato dall’interruzione momentanea dell’attenzione che costringe il cervello a un nuovo processamento dell’informazione che ci ritorna come già avvenuta.

Il fenomeno diminuisce con l’età

È dimostrato che il fenomeno del déjà vu è molto frequente durante l’infanzia e l’adolescenza e che tende a scemare con il passare degli anni. Il motivo potrebbe essere correlato al fatto che invecchiando diminuisce anche la memoria, che è meno capace di identificare un ricordo sbagliato.

Tutti possono vivere questa esperienza?

La risposta è no, non tutti hanno avuto questa esperienza nella loro vita. Potrebbero avere una memorizzazione in grado di non commettere errori, questo giustificherebbe la mancanza del bisogno del cervello di effettuare il check.

Per terminare, il déjà vu resta un fenomeno misterioso e affascinante che lascia stupiti e increduli ogni volta che accade.