L’oceano può essere un ambiente molto pericoloso e ostile. Alcune aree oceaniche hanno il triste record di aver registrato sparizioni misteriose e incidenti inspiegabili. Il Mar dei Sargassi è uno di questi esempi, un luogo dove navi e aerei vengono trovati alla deriva, privi dei loro equipaggi.
Da tempi immemorabili, il Mar dei Sargassi ha la fama di inghiottire tra i suoi flutti gli equipaggi delle imbarcazioni e lasciare i relitti vuoti e alla deriva. Cosa nascondono queste acque misteriose? Questa vasta area marina atlantica, che si estende con una superficie di circa due terzi degli Stati Uniti, ha forma ovale e lambisce solo le spiagge di uno dei luoghi più enigmatici e conosciuti come il Triangolo delle Bermuda.
Il Mar dei Sargassi è un mare nel mare, ovvero le sue acque sorprendentemente tranquille sono circondate dalle più forti correnti superficiali di tutti gli oceani. Questo particolare rende la superficie del Mar dei Sargassi uno specchio d’acqua assolutamente calmo, tanto da creare lo scenario ideale per il verificarsi di imprevisti per le imbarcazioni a vela.
La superficie di queste acque è estremamente calma, con vortici di acqua calda in superficie che ruota in senso orario sopra a quelle più dense e fredde delle profondità oceaniche. La differenza di temperatura causa una diversa stratificazione e densità, con poche onde e ricca di alghe, chiamate uva dei tropici.
Quest’ammasso di alghe dal colore bruno, appartenenti al genere Sargassum, era già noto ad un famoso navigatore, Cristoforo Colombo, che le riteneva responsabili di rallentare l’avanzata delle sue navi. Da sempre, aviatori e marinai hanno descritto in queste acque singolari, quanto enigmatici fenomeni.
Uno dei più antichi episodi risale al 1840, anno in cui un veliero di nome Rosalie è stato individuato completamente vuoto con le scialuppe di salvataggio al loro posto. Il bastimento era partito da Amburgo e con le sue oltre 200 tonnellate era diretto all’Havana.
Durante il suo viaggio, però, qualcosa di sconosciuto interruppe la sua avanzata e il relitto venne ritrovato alla deriva il 6 novembre 1840, con le vele ancora spiegate ma privo dell’intero equipaggio. A bordo era presente solo un simpatico canarino nella sua gabbia. Non vi erano segni di collisione, il cargo era intatto e le scialuppe al loro posto: dov’era finito tutto l’equipaggio?
Purtroppo, non si seppe mai cosa sia successo all’equipaggio e, soprattutto, come abbia fatto ad abbandonare la nave senza usare le scialuppe. Possibile che si sia gettato in mare? E se così fosse, per quale motivo?
Il 4 dicembre del 1872, il brigantino canadese Mary Celeste seguì il triste destino della Rosalie. L’imbarcazione era partita da Staten Island (New York) con il suo carico di alcool ed era diretta a Genova ma, come la Rosalie, anche la Mary Celeste venne avvistata alla deriva tra le isole Azzorre e le coste portoghesi.
I marinai che salirono a bordo confermarono che non vi era traccia del suo equipaggio, composto dal capitano Benjamin Briggs, sua moglie, la loro figlioletta di due anni e sette marinai. La nave aveva le vele spiegate, anche se alcune erano strappate, nella stiva c’era un metro di acqua e la bussola era fuori uso.
Si pensò che la nave fosse stata investita da una tempesta, ma la mancanza dell’unica scialuppa faceva presupporre che i suoi occupanti potevano averla abbandonata volontariamente, nonostante a bordo vennero trovate scorte di acqua e cibo sufficienti per alcuni mesi.
Anche in questo caso dell’intero equipaggio non si seppe più nulla, completamente svanito nel nulla.