Brentwood, Los Angeles. Sono circa le 3.00, forse 3.30 di domenica 5 agosto 1962, quando Eunice Murray, la domestica di Marilyn Monroe si sveglia nel cuore della notte e nota la luce ancora accesa nella camera da letto dell’attrice. La porta è chiusa a chiave e la donna non risponde, così decide di telefonare a Ralph Greenson, il quale poco dopo fa irruzione nella camera di Marilyn: qui scopre il corpo senza vita, riverso a faccia in giù sul letto. Il corpo, nudo, è ricoperto dal lenzuolo e la mano impugna ancora la cornetta del telefono.
Hyman Engelberg, medico dell’attrice, arriva intorno alle 3.50 e altro non può che constatare il decesso. Sebbene le circostanze della morte siano sembrate da subito riferibili a probabile suicidio a causa di un’overdose di barbiturici, sulla morte prematura di Marilyn Monroe sono state montate numerose congetture.
I sospetti, avvalorati anche dalla sparizione di tracce e documenti dalla casa della Monroe, omissioni e incongruenze nelle testimonianze e nel referto autoptico, portarono alla nascita di un terribile sospetto: Marilyn Monroe fu uccisa? E, in questo caso, da chi?
Nelle ipotesi più acclamate la figura di Marilyn Monroe è stata associata a quella di Bob Kennedy, con il quale l’attrice aveva una relazione e sembra sia stato presente nella villa anche la sera della morte di Marilyn. La famiglia Kennedy stessa, alla luce di una probabile dichiarazione della diva circa la sua relazione con Bob avrebbe potuto considerarla un pericolo per la campagna elettorale della famiglia.
Durante il mese di maggio Marilyn aveva partecipato alla festa di compleanno alla Casa Bianca, cantando il famosissimo Happy birthday Mr. President, azione che avrebbe causato non pochi imbarazzi negli ambienti della politica. Se fino ad allora le voci della sua presunta relazione con JFK erano rimaste nei corridoi, dopo il suo omaggio la certezza di una relazione tra i due divenne di dominio pubblico.
Solo due mesi prima della morte, era l’inizio di giugno, Marilyn era sta per l’ultima volta sul set. Stava girando, non senza problemi, Something’s Got to Give. Durante le riprese della pellicola, che non fu mai terminata, si erano verificati numerosi ritardi nelle riprese causati dalle assenze della diva sul set. Ciò aveva portato la casa cinematografica Fox a chiedere il licenziamento della Monroe e una richiesta di danni a suo carico.
La vita privata di Marilyn Monroe aveva destato molte chiacchiere ed è normale che la sua morte improvvisa e prematura abbia fatto nascere il sospetto del complotto. È il 1964 quando ne “The Strange Death of Marilyn Monroe” l’ombra del complotto viene presa in considerazione, mentre la figura di Bob Kennedy emerge su tutte quale potenziale responsabile della morte dell’attrice.
Successivamente, in seguito alle visioni complottistiche di Frank A. Cappell, nel 1982 ci fu una nuova indagine sulla morte della Monroe, che alla fine escluse la possibilità dell’omicidio. Complici i problemi con le droghe e la depressione, l’ipotesi più probabile venne confermata nel suicidio.
Chi era Marilyn Monroe
Nata a Los Angeles il 1 giugno 1926, Marilyn Monroe fu una modella, attrice, cantante, produttrice cinematografica che ha lasciato il segno nella storia del cinema. Norma Jeane Mortenson Baker, questo il suo vero nome, firma il suo primo contratto cinematografico nel 1946 e nel 1950 raggiunge i suoi primi successi in parti minori come Eva contro Eva e Giungla d’asfalto. Solo qualche anno più tardi, l’attrice riceve il Golden Globe nel 1954 grazie a Gli uomini preferisco le bionde e Niagara.
La consacrazione ufficiale arriva finalmente nel 1959, quando la Monroe riceve il Golden Globe come migliore attrice in un film commedia con A qualcuno piace caldo e Quando la moglie va in vacanza.
Marilyn aveva acquistato la casa a Brentwood nel 1962, circa sei mesi prima della sua morte. La sua dimora, al 12305 di Fifth Helena Drive, Los Angeles, è stata la sua ultima residenza e il luogo della morte.
Secondo uno dei suoi ex mariti, Joe Di Maggio, Marilyn era difficile da amare ma impossibile smettere di amarla. È per questo che fino al giorno della sua morte, ha fatto recapitare sulla tomba della diva dei fiori freschi nella data di ogni loro anniversario.