Sarebbe finalmente svelato il mistero della porta degli inferi: a causare la morte degli animali offerti durante i riti sarebbero state le esalazioni di anidride carbonica provenienti dal sottosuolo.
Forze soprannaturali alla porta degli inferi
Messe da parte, dunque, le forze soprannaturali e divine, ritenute la causa delle improvvise morti dei tori offerti in sacrificio dagli antichi romani al dio dell’oltretomba nell’antico sito di Hierapolis (Turchia).
Secondo le parole del geografo greco Strabone: “Questo spazio è pieno di un vapore così nebbioso e denso che si può a malapena vedere la terra. Ogni animale che vi passa dentro incontra la morte istantanea”. A differenza degli animali, i sacerdoti eunuchi erano gli unici a sopravvivere alla porta degli inferi e oggi sappiamo anche il perché. Essendo più alti degli animali, erano meno esposti alle esalazioni letali del suolo.
La scoperta della porta misteriosa
La porta misteriosa di Hierapolis fu scoperta nel 2012 dal team di ricercatori guidati dall’archeologo Francesco D’Andria dell’Università del Salento.
Negli anni seguenti, il biologo Hardy Pfanz dell’università tedesca di Duisburg-Essen ha misurato la concentrazione di anidride carbonica nell’arena e hanno determinato la presenza di un’alta percentuale di anidride carbonica (fino al 35%,) nelle ore notturne e poco prima dell’alba.
Una concentrazione che nei primi 40 centimetri dal suolo sarebbe in grado di stordire e uccidere gli animali in breve tempo.
Le persone comuni potevano al massimo assistere al rito di sacrificio dei tori in onore a Plutone e, tramite un uccello, potevano vedere gli effetti mortali delle esalazioni.
Anche D’Andria ha avuto modo di assistere agli effetti mortali dei gas sugli animali, riferendo di aver visto numerosi uccelli avvicinarsi alla zona durante gli scavi e morire per le esalazioni di anidride carbonica.
Stando agli antichi scritti di Strabone, gli eunuchi di Cibele erano gli unici a poter entrare dal cancello degli inferi senza perdere la vita: “Trattengono il respiro il più possibile” si legge.
Secondo le fonti, la porta degli inferi è un sito rimasto funzionante fino al IV secolo d.C. e rappresenta ancora oggi una meta di pellegrinaggio per migliaia di visitatori ogni anno.