Per scoprire le presenze al Castello di Gorzone dobbiamo raggiungere le pendici meridionali del Monte Altissimo, nell’omonimo comune in provincia di Brescia.
Il paese si trova in posizione arroccata, con il fiume Dezzo che scorre qualche decina di metri al di sotto del picco. Il Castello di Gorzone è avvolto, come si addice ad un castello che si rispetti, nel mistero della leggenda.
Le strane presenze al Castello di Gorzone sono state anche oggetto di indagini da parte degli indagatori del paranormale.
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Storia del Castello di Gorzone
Il Castello di Gorzone, la cui costruzione risalirebbe al 1160, è appartenuto alla famiglia Brusati, in seguito divenuta famiglia Federici. Siamo nel 1287 quando il comune di Brescia, emette un bando contro la famiglia Federici e promette una ricompensa per la distruzione dei suoi possedimenti.
L’anno seguente, dopo essere stato distrutto e saccheggiato, il Castello di Gorzone ritorna nelle mani della famiglia ghibellina, complice la riappacificazione con il Comune bresciano.
Tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo, il Castello viene ricostruito e intorno al 1495 diventa una residenza signorile, con ampliamenti e la costruzione di un bel loggiato interno in stile veneziano.
Visita al Castello di Gorzone
Salendo lungo il tratto di rampa si giunge al portale d’ingresso, si distingue un secondo muro basso di cinta, che introduce nella spianata del lato sud-est.
Il loggiato si affaccia sul giardino interno, dove si trova un pozzo per la raccolta dell’acqua piovana. Internamente al maniero, sono presenti molte sale, le cui pareti presentano decorazioni di pregio e soffitti a cassettone.
Al di sotto dei pavimenti del Castello vi erano delle gallerie, oggi in parte crollate, che conducevano all’esterno. Il complesso è l’unico castello in Valcamonica rimasto integro in tutta la sua struttura.
Le leggende del Castello di Gorzone
Anche qui al Castello di Gorzone ci sono le leggende a colorare la storia secolare delle sue mura. In particolare si parla di un antico rampollo della famiglia dei Federici, che sulla scia di quanto accadeva frequentemente in quel periodo storico, eliminava chi riteneva scomodo gettandolo in un pozzo all’interno del castello.
In particolare, il signore del castello amava le giovani e belle contadine del luogo e se ne attorniava volentieri. Una volta soddisfatti i suoi desideri, però, il signorotto le faceva gettare nel pozzo tagliente.
Il pozzo, ovviamente, era provvisto di lame acuminate che dilaniavano le malcapitate. Si narra anche di una stanza dei coltelli, che veniva utilizzata per lo stesso scopo.
Ad un certo punto, i rapimenti delle fanciulle si fermarono improvvisamente e il motivo fu subito chiaro: il signore di Gorzone era morto, nel suo letto, in completa solitudine.
Ritenuto che anche quel povero corpo, sebbene le squallide abitudini in vita, avesse diritto ad un moto di pietà, la gente del paese lo seppellì davanti al sagrato della chiesa.
Inaspettatamente, però, il mattino dopo accadde una cosa agghiacciante, ovvero la salma del nobile era riaffiorata dalla terra. Avvertito l’abate, questi decise di seppellire di nuovo il corpo e di posare sulla tomba dei massi di pietra, per costringere quel morto a restare sotto terra.
Ma anche questa tecnica non risultò efficace e pensò che fosse lo stesso Dio a non volere i resti di quel peccatore vicini alla gente per bene. Alla fine, si prese la decisione di seppellire quei resti sotto le acque del fiume Dezzo e per alcuni mesi non se ne parlò più.
Ma una notte d’estate, mentre un contadino stava prelevando l’acqua dal fiume per irrigare il suo campo, ecco apparire sulle acque una figura alta e vestita sontuosamente. Lo spettro avanzava senza camminare, probabilmente alla ricerca di un luogo dove riposare in pace.
Presenze al Castello di Gorzone
Stando al racconto popolare, fino a qualche decennio orsono le persone del paese dicevano che bastasse aguzzare le orecchie per sentire, durante le notti buie e tempestose, i lamenti di quelle povere fanciulle provenire dal castello.
Come detto in apertura, il Castello di Gorzone è stato anche oggetto di indagini da parte del Ghost Finder, i quali hanno analizzato vari ambienti del castello, tra cui anche aree non aperte ai visitatori.
Come citato sul sito, l’esame dei materiali non ha identificato nessuna anomalia strumentale. Ciò che ha lasciato un segno, però, è stata la sensazione che si vive in questo luogo, l’impressione di fare un salto nel passato attraversando le sale colme di storie di vita quotidiana.
Visite: Il castello di Gorzone è visitabile guidati dagli animatori dell’associazione LontanoVerde.
ORARI: Dalle ore 14.00 ed alle ore 15.30
INFORMAZIONI E GUIDE: associazione L’Ontano Verde tel.: 348.7947225.