Esistono davvero quadri così sinistri da fare paura? Sembra di sì. Ecco i 10 quadri più inquietanti al mondo le cui storie vi faranno rabbrividire. Cosa c’è di strano, di oscuro nel passato di questi dipinti maledetti? Ce lo spiegano il folklore e le antiche leggende che da sempre si celano dietro a queste opere.
Tra i 10 quadri più inquietanti al mondo, ci sono questi:
The dead mother
La madre morta, di Edvard Munch. Si tratta di una tela dipinta tra il 1899 e il 1900, mostra un evento traumatico nell’infanzia del pittore, la morte della madre quando aveva 5 anni. Nel dipinto c’è tutta la drammaticità dell’immagine della sorellina che si tappa le orecchie, con gli occhi sbarrati, voltando le spalle alla scena come per negare la verità.
Il dolore di Munch è sapientemente catturato nell’opera e viene trasmesso immediatamente a chi osserva il dipinto: una sorta di profonda angoscia colpisce chiunque guardi il quadro, ma non solo. Tra le testimonianze, sono state riferite sensazioni di disagio, rumore delle lenzuola del letto della madre che si muovevano e, qualcuno, ha visto gli occhi della bambina seguire il movimento dei visitatori.
Ma questo è solo uno dei 10 quadri più inquietanti al mondo.
The Hands Resist Him
Il quadro di Bill Stoneham è conosciuto anche con il nome di quadro maledetto di eBay. Realizzato nel 1972 a Oakland (California), la tela ritrae un bimbo in piedi e una bambola davanti a una porta a vetri. Dalla porta si intravedono delle mani uscire dall’oscurità.
Secondo l’autore, il ritratto rappresenterebbe se stesso all’età di 5 anni. La vetrata rappresenta il limite tra la realtà e il mondo della fantasia nel quale il bambino è accompagnato dalla bambola. Le mani, infine, assumono un significato in quanto viste come le diverse possibilità del mondo ultraterreno.
Nella storia del quadro c’è l’acquisto da parte dell’attore John Marley, che ha interpretato il ruolo di Jack Woltz ne Il Padrino. Dopo la morte di Marley, la tela è andata ad una coppia dal 1984 al 2000. Infine, il quadro è stato messo in vendita su eBay come quadro stregato.
Grazie alla descrizione digitale, che assicurava una vita propria al quadro, con personaggi che uscivano dalla tela e interagivano con la realtà terrena e un espresso esonero da parte dei proprietari, che non si ritenevano responsabili di qualsiasi evento sinistro fosse capitato ai nuovi proprietari, il quadro fu in grado di fare schizzare le visualizzazione della pagina eBay.
Alcuni visitatori della pagina sostennero addirittura di essersi sentiti male al solo vedere l’immagine. Il prezzo base dell’asta, fissato a 199 dollari, arrivò in modo virale a superare i 1000 dollari, mentre tra lo stupore generale l’autore Bill Stoneham rivelò che sia il critico d’arte del New York Times che il gallerista avevano perso la vita poco dopo essere entrati in contatto con il quadro.
Il ritratto di Bernardo De Galvez
De Galvez fu uno dei promotori della lotta d’indipendenza delle Tredici Colonie contro il Regno Unito nella guerra anglo-spagnola (1779-1783). Ad inizio 1900, fu realizzato da un autore ignoto un suo ritratto commemorativo, che fu esposto a Galveston in un hotel realizzato in suo onore.
Il quadro, una volta esposto non suscitò però le sensazioni di ammirazione per le quali era stato realizzato, ma bensì causò un senso di paura e disagio nei clienti dell’hotel. Alcuni si lamentavano che lo sguardo del ritratto li seguisse mentre passavano di fronte e, chi si soffermava per qualche istante, avvertiva un gelo inspiegabile e un assurdo malessere.
Qualcuno ha provato a fotografare il dipinto ma, chi lo ha fatto furtivamente ha ottenuto solo fotografie sfocate.
I ritratti di bambini piangenti
Si tratta di un’opera di Giovanni Bragolin (Bruno Amadio), pittore specializzato in natura morta e ritratti femminili, insegnante all’Accademia di Belle Arti a Venezia. Nella sua produzione artistica ci sono anche 27 tele che rappresentano bambini imbronciati e piangenti.
Le tele, che non rappresentavano un vanto per Bragolin, furono firmate con un falso nome ma sorprendentemente acquistarono un successo impensabile e notorietà presso il grande pubblico. Ad aumentare la fama dei ritratti di bambini piangenti, contribuì anche una leggenda metropolitana, che voleva che i quadri portassero male. In particolare, le case dove i quadri erano esposti subivano inspiegabili incendi.
Qualcuno sostiene che lo stesso autore avrebbe maltrattato i piccoli modelli delle sue tele, bambini senza genitori, che sarebbero poi morti durante un incendio in una casa. Non sappiamo esattamente come andarono le cose, ma il 3 settembre 1985 una casa di Rotherham (Inghilterra) andò completamente distrutta da un incendio e l’unica cosa che non bruciò fu una replica del quadro.
Da quel momento, si cominciò a notare che non era stato il primo caso in cui erano stati ritrovati indenni lavori del pittore in altre sciagure causate dal fuoco. Le tele, purtroppo, erano molto numerose in giro per il mondo e questo scatenò un’isteria generale al pensiero che la propria abitazione potesse andare distrutta a causa del quadro.
A gettare altra benzina fu il Sun, che organizzò la riconsegna dei quadri maledetti con la trovata pubblicitaria di un grande falò per fermare la maledizione.
Non sappiamo se la maledizione fosse autentica, ma abbiamo letto che dal giorno del falò non si verificarono più incendi inspiegabili nelle case dove le tele erano custodite e il quadro e entrò ufficialmente a fare parte dei 10 quadri più inquietanti al mondo.
L’uomo angosciato
L’anguished Man (l’uomo angosciato) è una tela che Sean Robinson afferma di aver ereditato da sua nonna dopo che quest’ultima lo aveva conservato per più di 20 anni in soffitta chiuso a chiave. Prima era appartenuto ad un amico sconosciuto della nonna ma non è noto l’artista che lo compose. Si dice che il pittore abbia composto l’opera mischiando la pittura al suo sangue e che si sarebbe suicidato dopo aver terminato il quadro.
Secondo i ricordi di Robinson, sua nonna lo teneva sotto chiave perché era terrorizzata da quel quadro ed era convinta che fosse un dipinto demoniaco, capace di produrre rumori agghiaccianti. La donna aveva visto addirittura una figura nera uscire dal dipinto e girare per casa. Una volta nelle mani di Robinson l’uomo, che era scettico, lo appese in casa sua senza pensarci.
Il quadro non tardò a dare prova del suo maleficio, producendo rumori e lamenti che provenivano dalla camera degli ospiti dove lo stesso era stato appeso. Non ancora convinto, Robinson decise di mettere una telecamera nella stanza per riprendere ciò che stava succedendo.
Quella notte, intorno alle 3.30 il quadro sarebbe caduto a terra, nonostante fosse ben fissato alla parete. Dalla tela si formò una nube di fumo e la temperatura nella stanza calò improvvisamente. Secondo i racconti di Robinson, il quadro continuò a procurare delle grane nella sua vita, come quella volta in cui si trovava a casa di suo padre e, nello stesso istante, suo padre e suo figlio, che però si trovava a casa di Robinson, caddero entrambi dalle scale per motivi sconosciuti.
Man Propose, God Disposes
Altra tela, altro autore, questa volta Sir Edwin Henry Landseer. L’uomo propone, Dio dispone è un olio su tela che rappresenta la scena finale della spedizione alla scoperta dell’Artico del Capitano John Francklin. Il dipinto, realizzato nel 1864 fu esposto alla Royal Academy ricevendo recensioni positive: “poetico, pieno di pathos e di terrore” fu il commento dell’Art Journal.
Nel 1881 il quadro andò all’asta e venduto a Thomas Holloway e attualmente esposto nella galleria a lui intitolata presso la Royal Holloway nella University of London. Una leggenda vuole che il quadro, durante le visite, debba essere coperto con la bandiera britannica perché altrimenti renderebbe folle chiunque gli si avvicini.
Love letters
Si tratta di un ritratto del pittore Richard King, che però ha alle spalle una tragedia. È il 1887 e al Driskill Hotel di Austin (Texas) la figlia di 4 anni della senatrice Samantha Houston cade dalle scale mentre gioca con la palla. La bambina si procurò una lesione gravissima alla spina dorsale e morì.
Il proprietario dell’albergo, costernato da quanto accaduto, decise di commissionare al pittore Charles Trevor Garland un ritratto della bambina. Il quadro, però, è chiuso sotto chiave nella cassaforte, mentre in albergo è esposta la copia di Richard King.
Il Driskill Hotel, oltre al quadro è famoso anche per la presenza del fantasma del suo primo proprietario, certo Jesse Driskill, il quale al culmine dei suoi problemi legati al gioco d’azzardo decise di togliersi la vita nell’albergo e tutt’oggi si aggira per i corridoi.
Che dire della copia del quadro esposta in hotel? Testimoni sostengono che se ci si ferma per troppo tempo ad osservare il dipinto, si avvertono vertigini, nausea e problemi alla vista. Negli ultimi anni, alcuni medium hanno visitato l’albergo confermando la presenza del fantasma della bambina, che ride e gioca per le scale.
Alcuni visitatori, invece, affermano di aver incontrato il fantasma dispettoso di un uomo, che si diverte a mettere in disordine le stanze e a fermare gli ascensori.
The Stagecoach (o The Hanging Man)
L’uomo impiccato di Laura P. ha una storia particolare alle spalle. Nel 1994 la sua autrice aveva visto una fotografia scattata da James Kidd ed esposta in una galleria di Tombstone (Arizona) che rappresentava una vecchia diligenza abbandonata. Nello scatto, il fotografo aveva cercato di realizzare una doppia esposizione ma come risultato aveva ottenuto qualcosa di completamente inaspettato: nella fotografia compariva una figura umana senza testa!
Il fotografo si era rivolto persino alla Kodak per cercare di capire cosa fosse successo, ma tutto sembrava impossibile e misterioso. Incuriosita dal risultato, la pittrice aveva chiesto il permesso al fotografo di riprodurre su tela il suo scatto e così stava facendo quando, nel bel mezzo della lavorazione, la donna era stata colta dal dubbio se continuare la sua opera.
Una volta terminato il quadro, Laura si rese conto che qualcosa non andava. Inizialmente, il dipinto fu messo in un ufficio ma dopo pochi giorni fu rispedito indietro dicendo che il quadro si muoveva da solo. Sebbene venisse raddrizzato, ogni mattina gli impiegati lo trovavano storto e i dipendenti trovavano tutti i fogli delle pratiche mischiati tra loro.
Anche Laura sperimentò la maledizione del quadro quando lo portò nella nuova casa: si sentiva bussare alla porta d’ingresso senza che ci fosse qualcuno fuori, venivano trovati oggetti spostati e altri visti mentre si muovevano da soli.
Le opere senza titolo di Zdzisław Beksiński
Questi dipinti inquietanti sono olii su tela che rappresentano degli scheletri, mostri e spettri. L’autore era ossessionato da queste visioni lugubri e animate da figure demoniache che probabilmente traducevano le sue angosce.
Secondo alcuni, l’autore si ispirava addirittura alle sue visioni dell’inferno e qualche volta Beksinski avrebbe bruciato alcuni dei suoi dipinti prima ancora che qualcuno li vedesse. La maledizione delle opere senza titolo sarebbe responsabile di far impazzire chiunque li osservi a lungo.
La stessa vita del pittore sembra essere stata molto travagliata, a partire dal 1998 quando morì la moglie Zofia e, a distanza di un anno, il figlio Tomasz si suicidò. Zdzisław Beksiński non si riprese mai fino in fondo da queste perdite e si ritirò a vita privata e solitaria a Varsavia.
Anche qui, però, il destino continuò a perseguitarlo e nel 2005 fu pugnalato a morte da Robert Kupiec, il figlio 19enne della sua badante, per aver rifiutato di prestargli dei soldi.
Woman of the rain
Quest’opera dell’artista Svetlana Telets è stata venduta molte volte ma tutte le volte è ritornata al mittente senza nemmeno richiedere indietro il denaro. Il motivo stesso per cui la Telets aveva sentito l’esigenza di dipingere quella tela è inquietante. Un giorno, Svetlana provò la sensazione che qualcuno la osservasse con insistenza e, di getto, si mise a dipingere completando il suo quadro in poche ore.
La prima proprietaria dell’opera fu una donna d’affari, che però dopo qualche mese lo restituì dicendo di sentire una strana presenza nel suo appartamento e di non riuscire a dormire. Il secondo proprietario ebbe più o meno la stessa sensazione e sostenne che in casa ci fosse l’ombra di una donna che camminava nella sua camera da letto.
Il terzo acquirente era molto scettico sul potere malefico che può essere presente all’interno di un dipinto. L’uomo osservò con attenzione lo sguardo della figura e da quel momento, riferì di rivederlo ovunque e di aver sperimentato delle terribili emicranie. Anche quest’ultimo riportò il quadro alla sua autrice.