Tintoretto lo conosciamo tutti! Chi non ha ammirato almeno una delle sue opere anche solo sui libri di scuola? Nei suoi dipinti il celebre pittore veneziano ha espresso in maniera netta la profondità del suo credo e la sua spiritualità, mettendo in secondo piano il riscontro economico per amore della sua professione.
I suoi temi principali sono ispirati alla cristianità, protagonisti la vita di Gesù e Maria, la Bibbia. Sembra quindi inconcepibile che una leggenda lo veda il protagonista di una diatriba con un rappresentante del male. Eppure è proprio così, la leggenda narra l’incontro del grande pittore Tintoretto con una strega demoniaca.
L’essere malvagio non si presentò direttamente all’uomo ma a sua figlia Marietta, animo più vulnerabile in età di comunione. La strega, infatti, insidiò la bambina facendole credere che avrebbe potuto diventare come la Madonna se avesse rubato le ostie consacrate.
Marietta nascoste, una ad una, le ostie in una scatola nel capanno vicino all’abbeveratoio. Un giorno Tintoretto si accorse di qualcosa di anomalo, ovvero gli animali si inginocchiavano in modo inspiegabile. Una volta scoperte le ostie, il pittore chiese alla figlia di attrarre la strega in casa e, nel momento giusto, la colpì con un grosso bastone.
La strega, avvolta in una nube nera, si trasformò velocemente in gatto e nel fuggire colpì così violentemente una parete da creare un varco nel muro. In quel punto esatto, Tintoretto realizzò un altorilievo che raffigurava la figura di Ercole con in mano una clava. L’intenzione era quella di porre una figura a guardia dell’abitazione, infatti la strega non si fece più vedere.
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