Il Triangonolo delle Bermuda è uno dei misteri irrisolti più popolari di sempre. Ha affascinato tutti, ricercatori, amanti del paranormale, scienziati. Ognuno ha cercato di dare la sua opinione su ciò che accade in quei circa 1.100.000 km2 di mare dell’Oceano Atlantico settentrionale.
I dati delle sparizioni di navi e aeromobili, in un periodo che va dal 1800 in poi, è davvero sconcertante e fanno di questa vasta zona di mare un luogo misterioso, soprannominato Triangolo Maledetto o Triangolo del Diavolo.
Questa zona dell’Oceano Atlantico ha la forma di un triangolo, il cui vertice nord è il punto più meridionale dell’isola principale dell’arcipelago, il vertice sud corrisponde al punto più orientale dell’isola di Porto Rico e il vertice ovest è il punto più a Sud della penisola della Florida.
Il famoso e misterioso Triangolo ha attirato anche l’attenzione dei media, sono stati scritti numerosi libri, documentari e film che cercano di dare una spiegazione plausibile a ciò che succede nelle acque e nei cieli del Triangolo. Spesso e volentieri i fenomeni inspiegabili sono stati associati agli UFO e al paranormale, ma ancora oggi non c’è una risposta certa e definitiva che possa spiegare cosa è accaduto alle centinaia di navi e aerei coinvolti dal turbinio dei fenomeni metereologici improvvisi.
A proposito di questa teoria, riportiamo uno studio dell’Università della Norvegia, i cui ricercatori credevano che la chiave per risolvere l’enigma risiedesse sul fondale del mare di Barents, dove sarebbero stati individuati grandi crateri di metano. Secondo questo studio, gli scoppi di gas dai crateri potrebbero aver causato turbolenze atmosferiche in grado di provocare gli incidenti.
Purtroppo, però, dallo stesso ateneo è presto giunta anche la smentita attraverso un comunicato abbastanza chiaro: “I crateri del Mare di Barents non sono collegati al Triangolo delle Bermuda”.
La teoria dei depositi di gas è stata una tra le più sostenute dagli scienziati, che ritengono che improvvise esplosioni di metano nelle profondità oceaniche potrebbero causare l’affondamento di navi di grandi dimensioni. Le acque dei mari della Florida sono soggetti anche a frequenti trombe marine, con venti fino a 190 chilometri orari. I fondali oceanici di questa grande area sarebbero interessati da anomalie magnetiche in grado di produrre letture errate degli strumenti di bordo.
Persino un navigatore celebre come Cristoforo Colombo, durante il suo viaggio nel 1492 sopra il Triangolo delle Bermuda, ha registrato nel suo diario di bordo la presenza di bizzarri malfunzionamenti dell’ago della bussola e strani fenomeni metereologici.
Sebbene non ci siano prove che nel Triangolo si siano consumati più incidenti che in altre zone di mare, si stima che dal 1851 più di 8.000 persone siano sparite nel nulla nel Triangolo del diavolo. Tra questi vi sono anche gli equipaggi dei cinque aerei della Squadriglia 19 e del Martin Mariner, inviato in loro soccorso.
Sul triangolo non mancano anche diverse teorie cospirazioniste, secondo alcuni la zona sarebbe un enorme portale spazio-temporale che condurrebbe in un altro tempo/mondo. Mentre altri, attribuiscono i malfunzionamenti e le sparizioni agli Alieni, sostenendo che questi ultimi avrebbero installato in questa area il loro spazio di volo.
Ma il Triangolo delle Bermuda potrebbe anche non avere nulla a che vedere con la vita extraterrestre o con la presenza di buchi temporali estremi ma, più verosimilmente, si tratterebbe di una zona con maggior concentrazione di rotte di aeromobili e navi e, di conseguenza, con un numero maggiore di possibili incidenti e inabissamenti.
Forse è proprio questa la ragione per cui, a distanza di così tanti anni, ciò che succede nel Triangolo maledetto è rimasto un mistero inestricabile.
Crediti fotografici: foto di NOAA’s National Ocean Service su Flickr.com