Sambuca di Sicilia è un borgo misterioso, dove si narra la presenza di un fortino che scompare e di losche figure che comparirebbero al calar della sera. Secondo alcuni si tratterebbe dei fantasmi di antichi abitanti della zona, forse l’ombra di Saraceni a cavallo.

Ci troviamo a circa 90 chilometri da Agrigento, a 350 metri sul livello del mare nella verdeggiante Valle del Belice. Il borgo misterioso ha alle spalle una storia antichissima, che parte intorno al IX secolo quando venne fondato dagli Arabi con l’antico nome di Zabuth.

Oggi di quel borgo restano numerose e profonde cave di tufo, dalle quali si estraeva materiale per la costruzione delle case e una leggenda abbastanza inquietante che parla di un sanguinoso massacro da parte dei soldati comandati da Federico II nei confronti degli abitanti.

L’intricata rete di cunicoli che si trova al di sotto del paese di Sambuca di Sicilia è stata la prigione dei Saraceni sopravvissuti, i quali in quegli spazi hanno terminato i loro giorni morendo di stenti. La leggenda narra che da allora, intorno al castello di Zabuth, venivano viste delle sagome aggirarsi nel buio e scomparire nei cunicoli. Le testimonianze parlano di fantasmi a cavallo, pianti e urla strazianti.

Durante il XVI secolo, queste manifestazioni turbarono così tanto la popolazione di Sambuca da decidere di realizzare una cappella in onore alla Madonna della Scala, dove gli abitanti si riunivano per pregare e allontanare gli spiriti.

Altra curiosità sorprendente è il fortino arabo Mazzallakkhar, avamposto delle truppe Saracene, che si trova nei pressi del lago Arancio. Un fortino che scompare e ricompare solo nel periodo estivo. Proprio così, complice del basso livello dell’acqua dei mesi estivi, le torri del fortino riemergono con la loro sagoma inconfondibile, per scomparire di nuovo all’arrivo dell’autunno.