Le Ghost Town americane sono sempre affascinanti da visitare. Che si tratti dei ruderi impolverati di antichi villaggi, o di cittadine western recuperate e restaurate, lo spettrale scenario di questi edifici abbandonati riesce a trasmettere sempre quel senso di inquietudine così apprezzato dagli amanti del brivido.

La maggior parte di quelle che oggi vengono chiamate Ghost Town, furono costruite in prossimità dei luoghi di estrazione mineraria e nei pressi dei corsi d’acqua durante la febbre dell’oro. Nei primi decenni del nuovo secolo, molte di queste città furono completamente abbandonate.

Saloon, antiche scuole, stalle e botteghe sono ancora lì, nonostante il passare degli anni, per raccontare la loro storia sotto al sole cocente e il vento che rumoreggia infiltrandosi tra le travi malandate. Oggi per fortuna molte di queste Ghost Town sono state trasformate in attrazioni turistiche e utilizzate come set cinematografico.

Oggi è possibile rivivere tutta la magia del grandioso Far West, passeggiando sulle strade battute, sobbalzando allo sbattere di una porta o al rumore dei suoi cardini cigolanti. Vediamo dove sono le più intriganti da visitare:

BODIE – CALIFORNIA

Partiamo proprio da Bodie, che si estende a est dei monti della Sierra Nevada. Uno dei primi ad arrivare sul posto fu William Bodey, il quale aveva scoperto in zona una vena d’oro. Successivamente, nel 1876 fu scoperto un grande giacimento di minerale grezzo contenente oro e Bodey si espanse velocemente, diventando in pochi anni un nucleo cittadino molto fiorente, composto da circa 10.000 persone.

Negli anni della sua massima espansione, Bodey poteva vantare due banche, tutti i servizi possibili e moltissimi saloon. Nel 1893 la società Standard Company costruì una centrale elettrica che andava ad alimentare le presse che sfornavano lingotti a non finire.

Nel primo decennio del 1900, però, Bodey iniziò a risentire i primi segnali dell’esaurimento delle risorse minerarie. In ordine chiusero prima il giornale locale (1912) e l’anno successivo la miniera. Nonostante un investitore di nome James S. Cain, che cercò di porre un rimedio, nel 1917 anche la ferrovia fu abbandonata.

In seguito un incendio devastò gran parte delle strutture e molti abitanti si spostarono altrove, lasciando i locali e gli arredi così come si trovavano. Gli ultimi 120 abitanti furono censiti nel 1920, dopodiché in breve Bodey divenne ufficialmente una Ghost Town.

Degli edifici rimasti in piedi, Bodie conserva ancora qualche struttura fatiscente ma recuperata, che può essere visitata sia di giorno che di notte, spiriti permettendo!

GOLDFIELD – ARIZONA

Alla fine del 1800, la scoperta dell’oro nella vicina miniera di Mammoth aveva attirato numerosi minatori che si erano stabiliti in zona. Nel giro di pochi anni Goldfield raggiunse la sua massima espansione con la costruzione di tutti i servizi come ristoranti, teatri, negozi, hotel, chiese e circoli sportivi. La sua popolazione arrivò a circa 20.000 persone.

Pochi anni dopo, a causa dell’esaurimento del filone minerario e alcune catastrofi, come un’alluvione e due devastanti incendi, la popolazione iniziò ad abbandonare le proprie case e cercare fortuna altrove. Fu così che la popolazione diminuì fino a 1500 persone, Goldfield era destinata a diventare presto una città fantasma.

Negli anni del boom economico, in città fu costruito un hotel destinato a diventare un’altra attrazione turistica e attirare ogni anno molti visitatori. Si tratta del famoso Goldfield Hotel, edificato sopra al sito dove ben due hotel in legno erano stati distrutti da incendi.

L’hotel della Goldfield Realty Company fu inaugurato nel giugno 1908 e chiuse alla fine della seconda guerra mondiale quando gli ultimi ospiti, composti da militari, lasciarono il Nevada. L’hotel non ha più riaperto. Nel 1976 si fece avanti una coppia con una proposta di acquisto ma, dopo aver trascorso una notte in albergo, Shirley Porter e suo marito ritirarono subito l’offerta.

Il motivo? La coppia aveva scoperto la presenza di alcuni fantasmi, uno dei quali era una donna di nome Elizabeth, uccisa nella stanza 109. Inoltre, è stata riferita la presenza del fantasma del suo famoso proprietario, George Wingfield. L’odore inconfondibile del fumo del suo sigaro è stato riconosciuto nei pressi delle scale dell’atrio.

Secondo la leggenda, Elizabeth era una prostituta conosciuta da George Wingfield. Quando la donna restò incinta, Wingfield cercò di nascondere la cosa pagando la donna ma, ad un certo punto, a seguito delle insistenze di Elizabeth, l’uomo la portò nella stanza 109 e la legò al radiatore.

Elizabeth restò incatenata lì per molto tempo, finché non partorì il bambino che aveva in grembo. Purtroppo, di lei e del suo bambino non si seppe più nulla. L’ipotesi più probabile è che la donna sia morta di parto, oppure uccisa dopo il parto.

Subito dopo la salute dell’uomo peggiorò, era angustiato dalle continue apparizioni della donna che aveva ucciso? Alcuni testimoni descrivono il fantasma vestito con un abito bianco e lunghi capelli. Camminerebbe attraversando le sale dell’albergo chiamando il suo bambino. Si dice anche che al piano terra si possa udire un lontano pianto di neonato.

Oggi il Goldfield Hotel è visitabile attraverso visite guidate, ma attenzione! Numerose indagini sul paranormale sono ancora in corso e l’albergo è stato classificato come uno dei luoghi più spaventosi della Terra.

Rhyolite – Nevada

Allentiamo un attimo la tensione e scopriamo un’altra Ghost Town americana. Questa volta si tratta di Rhyolite, anch’essa nel Nevada, nella contea di Nye. Ci troviamo nelle Bullfrog Hills, circa 190 km a nord-ovest di Las Vegas, vicino al confine con la Death Valley.

La città nacque intorno al 1905 durante la corsa all’oro come campo base per le migliaia di ricercatori e minatori accorsi nel distretto minerario di Bullfrog per lavorare nella grande miniera di Montgomery Shoshone.

In breve tempo, grazie agli investimenti di industriali come Charles M. Schwab, Rhyolite si espanse velocemente con la costruzione di una scuola, l’ospedale, teatro e negozi. Seguendo la sorte di molte altre Ghost Town, anche Rhyolite pagò le conseguenze dell’esaurimento della miniera, che chiuse i battenti nel 1911.

La città iniziò a spopolarsi e nel giro di 10 anni fu completamente abbandonata. Dopo anni di declino, gran parte degli edifici era caduta in rovina. In seguito, ciò che è stato possibile recuperare è stato ricostruito e preservato per rendere Rhyolite un’attrazione turistica e un set cinematografico.

CALICO – CALIFORNIA

Calico è una Ghost Town che risale al 1881, anno in cui nelle Calico Mountains fu scoperta una delle più grandi risorse di argento del paese. Si stima la presenza di ben 500 miniere nelle adiacenze di Calico, che fruttarono una vera fortuna fino all’inizio del nuovo secolo, quando iniziò anche per questo complesso un lento spopolamento fino al completo abbandono.

Dopo anni di abbandono, Calico poté ritornare in vita sotto forma di parco tematico grazie a Walter Knott, che la acquistò negli anni ’50 e restaurò gli edifici originali. Nel 2005 l’allora governatore Arnold Schwarzenegger proclamò Calico la “Silver Rush Ghost Town“.

ST. ELMO – COLORADO

St. Elmo è una città della contea di Chaffee che risale al 1880 e dava lavoro ad un gran numero di minatori impegnati nelle vicine miniere di argento, oro, rame e ferro. Agli inizi degli anni ’20, quando le fonti minerarie iniziarono a scemare, anche la popolazione iniziò a spostarsi verso zone più promettenti. L’ultima miniera rimasta attiva chiuse i battenti nel 1922 in coincidenza con la disattivazione della ferrovia.

Si narra che l’ultima famiglia a lasciare St. Elmo furono gli Stark, che rimasero in città cercando di proseguire invano l’attività estrattiva. Alla fine, però, si dedicarono al turismo con la gestione di un emporio.

Una volta morti tutti i suoi parenti, a St. Elmo restò solo l’ultima discendente, Annabelle Stark, che non volle lasciare la città. Si racconta che il suo fantasma infesti ancora la Ghost Town e si aggiri nei pressi del vecchio emporio.

KENNECOTT – ALASKA

Una Ghost Town fondata nel 1903 grazie alla presenza di cinque ricche miniere di rame che davano lavoro ai minatori e alle proprie famiglie. Intorno al 1916, periodo di massima espansione, il valore del materiale estratto era pari a oltre 30 milioni di dollari.

A partire dal 1925 ci fu l’inizio di un lento abbandono di Kennecott a causa dell’esaurirsi delle fonti e la diminuzione del prezzo del rame. Così le miniere chiusero una a una fino alle ultime nel settembre 1938. Lo spopolamente della città proseguì velocemente fino alla fine del 1938, quando la ferrovia si fermò definitivamente.

Fino agli anni ’50 a Kennecott visse una sola famiglia, che aveva il compito di “guardiani” del sito. Dopodiché negli anni ’80 la città fu recuperata fino a diventare una delle attrazioni turistiche più famose d’Alaska.

VIRGINIA CITY – MONTANA

Quando nelle valli di Alder Gulch fu scoperto un immenso filone d’oro, migliaia di ricercatori si riversarono sul posto, spinti dalla frenesia di trovare pepite luccicanti. Era il 1863 quando nacquero le vicine citta di Nevada City e Virginia City. Si stima che le miniere di questa zona fruttarono oltre 100 milioni di dollari, mentre i centri abitati si espandevano fino a diventare punti di riferimento del West.

Oltre ai cercatori d’oro, arrivarono anche banditi e fuorilegge che saccheggiavano le due cittadine. Per difendersi dalle scorribande, fu istituito un comitato chiamato Montana Vigilantes.

Oggi Virginia City è una Ghost Town dove poter rivivere l’atmosfera del Far West, scoprendo le strutture dell’epoca, restaurate e lasciate così come erano all’epoca.

BANNACK – MONTANA

Restiamo in Montana, dove nel 1862 il ricercatore John White scoprì l’oro lungo il fiume Beaverhead. Il momento di gloria di Bannack, però, fu interrotto molto presto dalla scoperta di maggiore disponibilità di oro vicino a Virginia City.

La popolazione di Bannack si precipitò a Virginia City, sperando in una ricchezza ancora maggiore, ma questo non provocò il suo abbandono. Alcune persone rimasero e proseguirono l’estrazione dell’oro ancora per molto tempo. Solo negli anni ’50 lo sviluppo di Bannack subì un arresto e un inesorabile abbandono. L’ultimo residente di Bannack morì nel 1970.

Oggi la Ghost City di Bannack è un Parco Statale composto da diverse decine di edifici, la maggior parte dei quali visitabili. Il periodo migliore per la vostra visita è sicuramente durante i Bannack Days (verso la fine di luglio): due giorni intensi durante i quali la Ghost Town riprende vita con la possibilità di partecipare attivamente ad una qualunque giornata del Far West, sparatorie, una birra al saloon, la ricerca dell’oro, ecc.

THURMOND – WEST VIRGINIA

La fondazione della città si deve al capitano William D. Thurmond, che ricevette 73 acri di terra come compenso per i servizi che aveva prestato alla comunità. Tra questi possedimenti erano comprese le ingenti riserve di carbone che le terre del sud ovest della Virginia potevano offrire.

Verso la fine del 1880, Thurmond divenne un importante centro nel settore del carbone, toccando il massimo successo fino al 1917, anno in cui due gravi incendi distrussero gran parte delle strutture della città e molti depositi furono trasferiti altrove.

Il colpo di grazia all’economia di Thurmond arrivò nel 1949, quando la società ferroviaria acquistò il primo motore a scoppio, abbandonando così l’utilizzo delle macchine a vapore.

TERLINGUA – TEXAS

Un’altra attrazione turistica, Terlingua è una città fantasma che risale al 1880, nata grazie alla presenza di miniere di solfuro di mercurio rosso. Nel 1899 fu aperto l’ufficio postale e a inizio secolo la città vantava già la presenza di quattro società minerarie occupate nell’estrazione del minerale.

Il declino arrivò all’inizio della seconda Guerra Mondiale e la città fu presto abbandonata. Oggi Terlingua è un’area in rovina, dove la fanno da protagonisti i cactus, il sole cocente e gli scheletri dei vecchi edifici in rovina, ma non mancano alloggi turistici, un ristorante e un saloon completamente operativo.

Il periodo migliore per visitare Terlingua è da novembre a marzo, quando le temperature sono più miti ed è il periodo di letargo dei serpenti a sonagli e delle tarantole!

CODY – WYOMING

Infine, chiudiamo il nostro articolo sulle Ghost Town americane con la città di Buffalo Bill! Proprio così, avete capito bene. Cody è una cittadina fantasma del Wyoming fondata dal famoso cacciatore di bisonti, nonché esploratore e soldato.

Cody ha preso il nome dal suo fondatore Buffalo Bill, alias William Frederick Cody, e raccoglie ancora oggi tutto lo spirito del vecchio western. È inoltre la capitale mondiale del Rodeo.

Oggi la cittadina western (The Old Trail Town) è composta da una serie di edifici provenienti da tutto il Wyoming e Montana. Non si tratta di strutture originarie di questo luogo ma sicuramente di edifici dell’epoca accuratamente restaurati.

Visitare Cody oggi significa entrare nel saloon dove entrava la gang di Butch Cassidy e osservare i fori lasciati sulla porta dai proiettili. La visita prosegue alla casa di Curley, ricordate l’indiano che diede il suo aiuto al generale Custer durante la battaglia di Little Big Horn?

A Cody si trovano anche molte antiche tombe, tra cui quella del nipote di Buffalo Bill. Non mancano anche i musei:

  • Buffalo Bill Museum dedicato alla vita di Buffalo Bill
  • Plains Indiana Museum dedicato alla cultura indiana
  • Whitney Western Art Museum dedicato all’arte del western
  • Draper Natural History Museum dedicato all’ecosistema Greater Yellowstone
  • Cody Firearms Museum, dedicato alle armi da fuoco americane

Una tappa imperdibile è la visita all’Irma Hotel sulle Montagne Rocciose, costruito nel 1902. Qui durante l’estate ci si può immergere completamente nello spirito del Vecchio West assistendo ad una sparatoria tra pistoleri.

La vicinanza di Cody con lo Yellowstone National Park e tutta la sua incredibile fauna, fanno di questa attrazione turistica uno dei luoghi più visitati d’America.