Nella città metropolitana di Genova c’è un luogo inquietante e abbandonato, la colonia di Rovegno, tristemente conosciuta come la colonia degli orrori per via dei fatti accaduti al termine della seconda guerra mondiale. Si tratta di un luogo misterioso, che è stato spesso al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica per via delle sospette presenze paranormali.

La colonia estiva fu costruita nel comune di Rovegno nel 1933 dall’ing. Camillo Nardi Graco, realizzata come altre strutture simili dal Partito Nazionale Fascista a fine preventivo e curativo nei confronti delle malattie dell’apparato respiratorio.

La colonia sopperì a questo compito fino al 1942, quando a quando fu destinata a raccogliere gli sfollati provenienti da Genova. L’anno successivo, dopo la firma dell’armistizio, la colonia di Rovegno fu occupata dai partigiani per farne la loro sede operativa.

Successivamente la struttura assunse anche la funzione di prigione per i militari tedeschi catturati. Fu a questo punto, a partire dal 1944 e fino al 1945, che la colonia di Rovegno fu teatro di tragici avvenimenti.

Molti dei prigionieri presenti all’interno della galera furono fucilati senza processo e seppelliti in fosse comuni. In ricordo del massacro fu posta una targa commemorativa in bronzo, ora scomparsa.

Visita alla colonia di Rovegno

La colonia di Rovegno si erge su un prato pianeggiante ed erboso a circa 950 metri sul livello del mare. La strada per giungere alla struttura è lunga e impegnativa. Una volta arrivati alla fine, la posizione è completamente isolata e in mezzo al bosco, lontana dalla civiltà.

La prima vista dell’edificio rende subito l’idea di ciò che è stata in realtà. Con i suoi 1800 metri quadri, la colonia di Rovegno si trova attualmente in uno stato di abbandono e grave degrado.

Ancora prima di entrare si può respirare l’aria circostante che trasmette un senso di attesa e sospensione. L’ingresso è abbastanza imponente e, una volta varcato, si entra in contatto con la realtà di un’architettura razionalista rovinata dal tempo e dall’incuria.

Come la maggior parte degli edifici abbandonati, anche la colonia di Rovegno ha subito l’imbruttimento causato dalle intrusioni dei vandali. I muri segnati dai graffiti e i rifiuti abbandonati un po’ ovunque fanno assomigliare l’ex colonia a molte delle strutture abbandonate presenti sul territorio.

Dall’ingresso si vede subito una grande scalinata che porta ai piani superiori, mentre al piano terra si trovavano un grande salone per la ricreazione, la cappella, la palestra e l’ambulatorio medico oltre agli uffici.

Scendendo nel seminterrato si incontrano le cucine, la lavanderia e gli spazi per il personale. Al piano superiore ci sono le camerate molto grandi e i bagni e docce comuni.

Percorrendo i lunghi corridoi desolati e poco illuminati è difficile immaginare che questi spazi fossero stati studiati per ospitare 450 posti letto, aumentati fino a 500 dopo l’ampliamento del 1939.

Il massacro

I fatti si svolsero durante la primavera del 1945. Molti tra i prigionieri presenti all’interno della colonia di Rovegno furono giustiziati e sepolti nei boschi vicini. Secondo un documento dell’epoca sarebbero state sepolte all’incirca 600 salme, mentre ricerche più recenti e i rapporti dei carabinieri parlano del rinvenimento di circa 160 militari, tra le truppe italiane e quelle tedesche.

I cambi d’uso della colonia di Rovegno

Una volta finita la guerra e fino alla fine degli anni ’60 la colonia fu utilizzata come luogo di vacanza per i giovani dell’Istituto dell’Opera di Don Orione. Dopodiché la struttura fu abbandonata e lasciata al suo destino.

Le indagini sui fenomeni paranormali

Ad ottobre 2017 le autorità locali hanno dato l’approvazione per un’indagine di ricerca con tecniche video e audio per la rilevazione di eventuali anomalie paranormali presso l’ex colonia di Rovegno. L’indagine è stata condotta dal team E.P.A.S. Sezione di Piacenza dell’istituto Nazionale di ricerca e studio dei Fenomeni Paranormali.

Come sappiamo, all’interno dell’edificio si consumò il massacro di molti prigionieri tra i militari e le truppe della Repubblica di Salò e quelle tedesche. Fatti inquietanti che hanno creato e supportato la nascita di storie e leggende mai chiarite.

Le indagini sono iniziate alle 21.45 del 20 ottobre e sono proseguite durante la notte e fino alle prime luci dell’alba del giorno dopo, solo dopo che il team aveva effettuato un sopralluogo di ricognizione insieme al sindaco Giuseppe Giovanni Isola presso il dolmen e il sacrario celtico nel bosco.

Durante le riprese e le registrazioni sarebbero accaduti diversi episodi senza una spiegazione: distorsioni del campo magnetico e episodi di scompensi nella carica delle batterie. Sembra che addirittura una batteria garantita per funzionare almeno 5 ore si sia scaricata in pochi minuti di utilizzo. Si aggiungono alle anomalie gli sbalzi improvvisi di temperatura.

Lasciamo la colonia di Rovegno nel suo silenzio, immobile nel suo stato di degrado. I segni dei vandalismi l’hanno resa un luogo inaccessibile, pericolante, pericoloso e disabitato. O forse no……