Il Volo EgyptAir 990 è il nome che evoca il ricordo del disastro aereo del Boeing 767, precipitato nell’Oceano Atlantico il 31 ottobre 1999 mentre percorreva la sua tratta tra Los Angeles e Il Cairo con scalo a New York. L’incidente ha causato la morte di tutte le 217 persone a bordo.
Una tratta di routine
È la notte del 31 ottobre, ora locale 1.50, quando il Volo EgyptAir 990 inizia la sua traversata oceanica volando a circa 10000 metri di quota. In cabina di pilotaggio ci sono 3 piloti e un ingegnere di volo. Dopo meno di mezz’ora dalla partenza uno dei piloti, Jameel El-Batouti, insiste per prendere i comandi.
Poco prima del disastro, quindi, ai comandi del volo Egyptair 990 restano Jameel El-Batouti e l’altro pilota Ahmed El-Habashi, che però ad un certo punto esce anch’esso dalla cabina di pilotaggio. È a questo punto, verso l’1.49, che rimasto solo, Jameel El-Batouti disattiva il pilota automatico. La scatola nera registra i succinti minuti prima dell’impatto: “Adesso ho deciso“, un preghiera musulmana e “Affido la mia anima a Dio“.
La picchiata nell’oceano
Il Volo EgyptAir 990 inizia una velocissima picchiata verso l’oceano. L’accelerazione è fortissima, El-Habashi riesce a rientrare in cabina di pilotaggio ma a nulla servono i suoi sforzi di togliere il comando a El-Batouti che nel frattempo continua a ripetere questa frase “Tawkalt ala Allah” (Mi affido a Dio).
Ad un certo punto la registrazione sulla scatola nera si interrompe. El-Batouti, infatti, ha spento i motori e staccato la corrente. L’impatto con l’oceano Atlantico è avvenuto a circa 60 miglia (97 km) dall’Isola di Nantucket, in Massachusetts.
Scatola nera: nessun guasto
A seguito del recupero della scatola nera del volo EgypAir 990, e nonostante questa non avesse registrato nessun guasto meccanico, nessuna anomalia e nemmeno una richiesta di soccorso, le autorità egiziane sostennero che si fosse trattato di un guasto meccanico, rifiutando la teoria del suicidio.
Le stesse autorità riferirono anche che gli esami medici sostenuti dai piloti confermavano la perfetta salute fisica, emotiva e psicologica e quindi l’impeccabile attitudine al volo degli stessi. Cosa è successo allora al Volo EgyptAir 990? Perché 217 persone hanno perso la vita precipitando nell’oceano?
La relazione conclusiva del National Trasportation Safety Board riporta quanto segue:
la causa probabile dell’incidente del volo EgyptAir 990 è la deviazione del velivolo dal normale volo di crociera e conseguente impatto sull’Oceano Atlantico dovuto all’intervento sui comandi dell’aereo effettuato dal primo ufficiale Jameel El-Batouti. Il motivo di tale azione non è stato ufficialmente riconosciuto.
Volo EgyptAir 990: le ipotesi
Tra le ipotesi spuntò anche quella del suicidio. Il pilota Jameel El-Batouti, infatti, aveva un problema molto serio, la figlia di dieci anni era gravemente malata e per curarla era andato incontro a un grosso indebitamento. Secondo chi era favorevole a questa teoria, il pilota avrebbe preferito mettere fine alla sua vita. Ma perché coinvolgere centinaia di persone innocenti nel suo gesto folle?
A confutare ulteriormente l’ipotesi del suicidio, ci sarebbe la certezza data dalla relazione secondo la quale il Volo EgyptAir 990 non avrebbe riscontrato nessun problema meccanico e, nell’eventualità di un suo verificarsi, l’aeromobile avrebbe comunque avuto a disposizione tutta la tecnologia per evitare la picchiata, per esempio utilizzando gli equilibratori a bordo del Boeing 767.
Purtroppo, a distanza di oltre vent’anni dal disastro del Volo EgyptAir 990, le cause dello schianto nell’oceano restano ancora un mistero.
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