Sono passati quasi 45 anni dalla ricezione di Wow, un segnale radio definito extraterrestre che ancora oggi è avvolto nel mistero. L’enigma di Wow, infatti, nonostante gli studi non fu mai chiarito.
Era il 15 agosto 1977 quando l’astronomo Jerry R. Ehman rilevò un forte segnale radio a banda stretta proveniente dal Big Ear Radio Observatory dell’università Wesleyan dell’Ohio, dove egli era impegnato come ricercatore in un progetto di ricerca sulla vita extraterrestre chiamato SETI.
Tra tutti i segnali radio che arrivavano dallo spazio, ce ne fu uno che catturò immediatamente l’attenzione di Ehman. Si trattava della sequenza 6EQUJ5, che per intensità superava di molto tutti gli altri.
Il segnale radio, che in seguito non fu mai più rilevato, durava 72 secondi e aveva caratteristiche non appartenenti a quanto conosciuto sulla Terra né nel nostro Sistema Solare. Tale era l’intensità del segnale e la sua natura sconosciuta, che Ehman cerchiò il tabulato con un pennarello rosso e annotò sul fianco il suo commento: “Wow!“.
Qual é la provenienza del radio segnale Wow? Il segnale proviene da una regione al confine sud-orientale della costellazione del Sagittario.
Da allora Wow fu il nome di questo misterioso segnale radio, che in seguito venne scelto come punto di riferimento per tarare i ricevitori radio. Se il segnale Wow fu un tentativo di una civiltà extraterrestre per mettersi in contatto con noi, attraverso questo canale avremmo potuto ricevere ulteriori messaggi.
La registrazione del segnale Wow
Il radiotelescopio Big Ear sfruttava la rotazione terrestre per analizzare i segnali spaziali e un singolo punto poteva essere scandagliato per massimo 72 secondi. Wow segue infatti i criteri che gli scienziati si aspettavano: un innalzamento graduale di 36 secondi, il picco del segnale e una graduale diminuzione.
Questi furono gli aspetti e le caratteristiche che fecero classificare il segnale Wow come non appartenente al nostro Sistema Solare ma proveniente da entità extraterrestri.
Un piccolo giallo fu la mancata ripetizione del segnale, che si sarebbe dovuto presentare anche nel secondo rilevatore di Big Ear, ma questo non accadde. Ehman fece un ulteriore tentativo il mese successivo, ma invano.
Negli anni a seguire ci furono altri tentativi da parte dei ricercatori di ritrovare il segnale Wow, tra cui il tentativo di Robert Gray attraverso il radiotelescopio Very Large Array (1995 e 1996) ma, nonostante le numerose osservazioni, il segnale Wow non si ripresentò più.
È stato il segnale mandato da una lontanissima civiltà extraterrestre? Le ipotesi sono discordanti.
Le ipotesi sulle origini di Wow
Il segnale Wow fin da subito catalizzò l’attenzione di una schiera di scienziati e ricercatori, ognuno impegnato nel cercare di dare una spiegazione certa al fenomeno. Furono immediatamente scartate tra le cause: aerei, satelliti, trasmettitori radio terrestri e corpi celesti perché nulla di terrestre sembrava spiegare un fenomeno così insolito.
Tra le ipotesi più plausibili vi è un’opinione discordante sull’origine aliena. Lo stesso Ehman, negli anni dubitò dell’origine extraterrestre affermando: “Avremmo dovuto vedere di nuovo il segnale quando lo abbiamo cercato per 50 volte. Qualcosa suggerisce che esso fosse un segnale originatosi sulla Terra, e semplicemente riflesso da un detrito spaziale“.
Anche la teoria di Ehman, però, venne messa in discussione perché la frequenza di Wow di 1420 MHz è proibita sulla Terra e un detrito non avrebbe potuto riflettere un simile segnale.
Secondo Frank Drake, cofondatore del progetto SETI, il segnale Wow fu inviato da una civiltà extraterrestre lontanissima, che avrebbe concentrato il fascio di energia spaziale in un raggio di emissione molto stretto per raggiungere una maggiore distanza.
Un’altra ipotesi fu quella dell’astronomo Antonio Paris del St. Petersburg College della Florida, il quale sosteneva che il segnale Wow potrebbe essere stato generato dalla nube di idrogeno che accompagnava le comete 266P/Christensen e 335P/Gibbs, presenti nel luogo di emissione del famoso segnale radio.
La causa della mancata ripetizione del segnale, secondo Paris, sarebbe da ricercare in una impercettibile variazione dell’orbita delle comete.
Purtroppo anche questa ipotesi fu scartata perché fu dimostrato che le due comete effettivamente non si trovavano in quella posizione e, comunque, non avrebbero potuto generare un’emissione così intensa.
Recentemente, però, ci sono state delle novità. Un astronomo di nome Alberto Caballero ha analizzato i dati del satellite Gaia dell’Agenzia Spaziale Europea, lavorando su una mappatura molto più precisa di quella a disposizione negli anni ’70.
Nella posizione di provenienza del famoso segnale, Caballero ha scoperto la presenza di una stella, denominata 2MASS 19281982-2640123, con la medesima temperatura superficiale del Sole.
Il segnale Wow, quindi, potrebbe essere partito da una stella simile al sole? I ricercatori non sono ancora in grado di affermarlo con certezza. Si tratterà di individuare degli eventuali esopianeti orbitanti intorno alla stella e, magari trovarne finalmente uno con le carte in regola per permettere la vita.